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Varianti Covid, la sindaca di Viggiù: “Cittadini increduli per la zona rossa, è frustrante”

Scatta dalle 18 la zona rossa a Viggiù, comune in provincia di Varese dove sono stati trovati casi della variante inglese e scozzese. “È molto frustrante perché eravamo già stati colpiti tanto nella prima e nelle seconda ondata”, spiega a Fanpage.it la sindaca Emanuela Quintiglio. “La popolazione vive con un certo fastidio e irritazione, c’è un po’ di incredulità”.
A cura di Simone Gorla
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"La popolazione vive con un certo fastidio e irritazione la notizia della zona rossa, per i disagi che questa situazione sta creando. C'è un po' di incredulità per questa decisione, ma ci stiamo preparando". Emanuela Quintiglio, sindaca di Viggiù, in provincia di Varese, racconta a Fanpage.it come la sua città si prepara alla zona rossa che scatta dalle 18 di oggi. Una decisione presa dalla Regione Lombardia, in accordo con il governo, per evitare la diffusione delle varianti Covid.

Quali sono le difficoltà per i suoi concittadini?

Ci sono problemi seri per i frontalieri con i datori di lavoro, e problemi organizzativi. Oggi ci sono 1000 persone in coda per i tamponi. Lo screening per gli studenti era già in atto da venerdì, oggi è partito quello su tutta la popolazione (circa 2200 persone), La difficoltà è rintracciare tutti, le persone devono essere contattate da Ats.

C'è stato un forte aumento dei positivi?

Il problema non è il numero di casi, per quanto alto. Ne abbiamo avuti di più in passato. Ma ora abbiamo la variante inglese e un'altra che è in via di analisi.

Si tratta della "variante scozzese" di cui ha parlato Guido Bertolaso?

Su questo attendiamo conferme dalle analisi in corso.

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Come si vive in paese la notizia della nuova zona rossa?

È molto frustrante perché eravamo già stati colpiti tanto. Nella prima ondata coi i contagi nelle case di riposo, la seconda ondata ha coinvolto la popolazione, ora questa novità.

Si è fatta un'idea della ragione di tutti questi casi?

Un problema può essere la vicinanza con la Svizzera. Anche se il caso di variante inglese (un'alunna della scuola locale ndr) non è stato messo in contatto con l'estero e non è chiaro come l'abbia presa. Si tratta di dati freschissimi, al vaglio in queste ore. C'era già attenzione perché siamo un territorio di frontiera, ma non ci sono evidenze di arrivo delle varianti da oltre confine.

Come si svolge l'ultima giornata prima della chiusura?

Le attività proseguono normali. Il paese oggi è vuoto, anche perché doveva esserci il mercato, che attira molte persone anche dalla Svizzera, ma l'ho annullato in accordo con Ats. Era inevitabile, il nostro centro storico si presta all'assembramento, era importante dare un messaggio chiaro alla popolazione.

Ci saranno controlli stringenti per chi entra e esce dal comune?

È previsto un pattugliamento intensivo, ma non ci saranno varchi di chiusura al paese o posti di blocco. È una zona rossa come quella regionale, non è un lockdown come quello di Codogno un anno fa. Gli studenti non potranno uscire dal paese per andare a scuola altrove. Chi lavora fuori comune invece potrà andar con autocertificazione.

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