46 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito
Opinioni

Tutti dicono di incentivare la natalità, ma a Milano nessuno evita l’aumento dei prezzi di asili e mense scolastiche

Da qualsiasi parte politica si dice di voler aiutare (economicamente) le famiglie per incentivare la natalità ma a Milano aumenta il costo degli asili nido pubblici, che già sono insufficienti a soddisfare le richieste. Così cresceranno anche i prezzi delle strutture private, che sono già le più care d’Italia.
46 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

"È chiaro che bisogna trovare le condizioni per mettere le giovani coppie in condizione di essere più tranquille nel fare figli. Questo vuol dire aumentare l’offerta di posti negli asili nido, che ce ne sono pochi. Probabilmente anche qualche formula di sostegno al reddito". Lo diceva il Sindaco di Milano Beppe Sala appena undici mesi fa, quando (nel marzo del 2022) ha partecipato alla presentazione degli Stati Generali della Natalità all’ospedale pediatrico Buzzi.

La necessità di incentivare le nascite è, infatti, un tema su cui un po' tutti i politici concordano e, anche se in base allo schieramento spesso le ricette sono differenti, quasi tutte prevedono aiuti alle famiglie. Il che vuol dire, nei casi di maggiore difficoltà, assegni familiari, incentivi economici e altre formule assistenziali. Ma per tutti, anche per le famiglie con un reddito medio, la possibilità di accedere ad asili nido, scuole materne e a un'istruzione pubblica.

Misure che, peraltro, servirebbero anche a riportare a lavoro almeno una parte delle oltre 5mila donne tra i 30 e i 44 anni che risultano disoccupate dal 2022, anche a causa della scelta di diventare madri e della carenze di infrastrutture pubbliche che obbligano a rivolgersi al privato con costi che rendono talvolta sconveniente l'attività lavorativa. Un danno sociale che spesso si traduce anche in danno di genere, visto che ancora ricade più di frequente sulle donne.

Ma, a fronte degli annunci e delle belle parole, la realtà dei fatti è che a Milano nel 2023 invece di avere più strutture a costi ridotti o addirittura assenti per chi è in maggiore difficoltà economica sono le strutture pubbliche ad aumentare i loro costi. Fra i tanti aumenti previsti dal Comune di Milano nel 2023, in primis l'aumento del biglietto dei mezzi pubblici, ci sono infatti anche asili nido, mense scolastiche e sezioni primavera.

E non sono neanche rincari da poco: il costo delle mense scolastiche aumenterà dell'8 per cento, con un rincaro che va dai 18,90 euro ai 54,40 euro in più a seconda dell'Isee. Ben 37,20 euro in più invece per le sezioni primavera e gli asili nidi. Un importo che pesa particolarmente sulle tasche delle famiglie milanesi se si considera che – secondo uno studio effettuato a marzo del 2022 da Altroconsumo – gli asili del capoluogo lombardo sono i più cari rispetto alle altre 8 grandi città italiane (ben 22 per cento in più rispetto alla media fra le altre città).

La ricerca dell'organizzazione dei consumatori si riferisce ovviamente alle strutture private e non a quelle comunali che, però non sono sufficienti a soddisfare le esigenze delle famiglie milanesi (benché il Comune ritenga di poterne chiudere alcune), che quindi devono per forza rivolgersi al privato. Aumentare quindi i costi delle strutture pubbliche vorrà dire necessariamente aumentare anche quelli delle private, secondo la più banale logica di mercato. A maggior ragione dopo che il Comune ha deciso di chiudere ben 9 strutture fra alcuni asili e scuole materne, perché poco frequentate, anche se i posti potevano essere destinati a bambini di altri quartieri.

Tutti aumenti che – chiarisce il Sindaco di Milano, Beppe Sala – sono dovuti ad "adeguamenti Istat evitati per anni", ma che quest'anno la giunta non è proprio riuscita a evitare, come se non bastassero gli altri aumenti a cui il Comune come le famiglie devono far fronte a causa dell'inflazione e della crisi energetica.

46 CONDIVISIONI
Immagine
Giornalista dal 2012, attualmente sono capo area Milano a Fanpage.it. Già direttore responsabile di Notizie.it, lavoro nell'editoria digitale dal 2009. Docente e coordinatore dell'Executive Master in Digital Journalism dell'Università Umanitaria. Autore di tre libri inchiesta sulla criminalità organizzata. Nel 2019 ho vinto il "Premio Europeo di Giornalismo Giudiziario e Investigativo".
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views