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Milano, nidi e asili: non ci sono abbastanza posti, 3000 bambini rischiano di restare a casa

Pubblicate le graduatorie provvisorie degli ammessi ai nidi e alle scuole dell’infanzia del comune di Milano in vista del nuovo anno scolastico: saranno 27mila i posti disponibili al momento in attesa di conoscere le normative definitive imposte da governo e regione Lombardia. Per questo 3.000 bambini pur avendone diritto rischiano ora di restare a casa a causa della carenza di posti nelle strutture pubbliche.
A cura di Chiara Ammendola
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Sono 3.000 i bambini che rischiano a settembre di restare a casa pur avendo pieno diritto a frequentare i nidi e gli asili comunali di Milano: a comunicarlo è la consigliera PD Alice Arienta che attraverso un post su Facebook ha fatto sapere che nella serata di lunedì 20 luglio sono state inviate le prime mail alle famiglie assegnatarie dei posti nelle scuole che al momento ammontano a 27mila tra nidi e scuole per l'infanzia. Ci sono però 3mila bambini che pur essendo rientrati nella graduatoria ne sono rimasti esclusi a causa della carenza di posti disponibili che si sono ridotti nella necessità di rispettare le norme anti covid così come richiesto dal governo.

Il comune di Milano troverà soluzioni concrete

"Le linee guida post covid sia nazionali (troppo generiche) che regionali non sono arrivate e non permettono di organizzare le attività come prima con le medesime condizioni – si legge nel post della consigliera comunale Alice Arienta – abbiamo preferito partire subito con prudenza nell'attesa di maggiori specifiche normative e valutazioni epidemiologiche". "Questa non può essere una giustificazione e l'obiettivo del Comune è trovare soluzioni concrete – continua il post Facebook – e far sì che i 3.000 bambini a cui era già stato assegnato il posto non restino fuori e provare a prendere anche gli altri in lista".

Il peso di questa situazione ricade solo sui genitori

Sono molte le famiglie però che lamentano il fatto che non siano state rese note le nuove disponibilità di asili e nidi e che quindi l'esclusione dei bambini sia avvenuta senza alcuna comunicazione preventiva ma solo dopo essere rientrati in lista. "Risultiamo assegnati ma non abbiamo certezza di avere un posto – scrive a gran voce una mamma su Facebook – il peso di questa situazione ricade solo sui genitori: tutto ciò non è all'altezza dell'amministrazione comunale di Milano". A farle eco tanti altri genitori che temono che i propri figli non potranno tornare a scuola a settembre a causa della carenza di posti che non è stata comunicata in tempo: al momento infatti anche la graduatoria definitiva non è stata ancora resa nota ma attraverso una mail sono state avvisate le famiglie che potranno usufruire dei servizi comunali per i propri figli.

Gli istituti per l'infanzia dei privati in difficoltà

Di fatto la città di Milano affronta da tempo l'emergenza nidi e asili non riuscendo a coprire la richiesta sempre più crescente delle famiglie milanesi che si trovano costrette così a rivolgersi a strutture private che a loro volta stanno affrontando una grave crisi con l'emergenza Covid. Dallo scorso marzo con la chiusura delle scuole e la mancanza di entrate e di sovvenzioni governative sono molte infatti gli istituti scolastici privati che rischiano di non riaprire sottraendo anche in questo caso una enorme parte di offerta alle famiglie milanesi che colmava il gap del comune.

Il sindaco Sala: Vi prometto che farò tornare a scuola tutti i bambini

Sul tema, dopo le aspre critiche, è intervenuto nel pomeriggio anche il sindaco di Milano Beppe Sala: "Le linee del governo sul distanziamento sociale nelle aule scolastiche sono arrivate solo poche settimane fa, per questo i tempi sono così dilatati – le parole del primo cittadino in un messaggio condiviso sul proprio profilo Facebook – inoltre negli spazi scolastici ci sono non solo i bambini, ma anche gli insegnanti e tutti gli operatori di questo settore che per tornare al lavoro chiedono garanzie, come è giusto che sia". "Non sono tipo da fare promesse al vento – conclude Sala – ma su questa faccenda vi prometto che la risolveremo, sono convinto che potremo dare conferma a tutte le famiglie di poter accogliere tutti i bambini".

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