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Trans uccisa in casa a Milano: il killer di Manuela è un cliente, un bancario che le doveva soldi

Il presunto killer di Manuela De Cassia, la trans 48enne uccisa in casa a Milano lo scorso 20 luglio, è un suo cliente abituale. L’uomo, un impiegato di banca di 42 anni italiano e con un piccolo precedente per guida in stato di ebbrezza, doveva dei soldi alla escort. Per questo motivo l’avrebbe uccisa con 80 coltellate e poi ha lasciato il gas aperto per far esplodere l’appartamento, fortunatamente non riuscendovi. Davanti al pm si è avvalso della facoltà di non rispondere.
A cura di Francesco Loiacono
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Manuela De Cassia (Facebook)
Manuela De Cassia (Facebook)

Si è trasformato da cliente a omicida. E lo ha fatto con una brutalità sconcertante: l'uomo fermato per l'omicidio di Manuela De Cassia, trans brasiliana di 48 anni uccisa nella sua casa in via Plana, a Milano, è un cliente abituale della escort. Si tratta di un cittadino italiano di 42 anni, un impiegato di banca con un solo piccolo precedente per guida in stato di ebbrezza. Il movente del delitto potrebbe essere un debito che l'uomo aveva con Manuela (al secolo Emanuel Alver Rabacchi). Per questo motivo, per una questione di denaro, lo scorso 20 luglio l'uomo avrebbe colpito la escort con 80 coltellate. Poi, nel tentativo forse di cancellare le tracce di quell'orrore, ha lasciato il gas aperto, con l'intenzione di causare un'esplosione e far saltare in aria l'appartamento della 48enne.

Il fermato si è avvalso della facoltà di non rispondere: incastrato dalle telecamere

Per fortuna il piano, che ha fatto "guadagnare" al 42enne anche l'accusa di strage, non è andato in porto: una vicina di casa di Manuela aveva chiamato i vigili del fuoco sentendo un forte odore di gas. I pompieri sono entrati nell'appartamento in zona piazza Firenze in cui Manuela viveva con un regolare contratto di affitto e hanno trovato la 48enne seminuda in un lago di sangue. L'arma del delitto, che non era presente sulla scena del crimine, sarebbe stata trovata in casa del fermato. Nella sua abitazione sono state trovate anche un paio di scarpe sporche di sangue. Saranno adesso le analisi della scientifica a stabilire se si tratti del sangue di Manuela. Al momento il fermato non ha confessato il delitto: davanti al pubblico ministero che indaga sul caso, Isidoro Palma, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L'uomo sarebbe però stato ripreso dalle telecamere che si trovano fuori dalla casa della vittima, e sarebbe stato identificato come cliente abituale di Manuela da alcune amiche della transessuale. Le telecamere hanno immortalato la mattina del delitto, nei pressi dell'abitazione della vittima, anche l'auto utilizzata dall'omicida: appartiene alla sua compagna, che adesso ha scoperto, in maniera tragica, la doppia vita dell'uomo.

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