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Svolta nel caso di Carmine D’Errico: “Il figlio lo avrebbe ucciso e bruciato il corpo in una fabbrica”

Il corpo ritrovato da alcuni rapper in un capannone dismesso a Cerro Maggiore sarebbe di Carmine D’Errico, l’uomo scomparso il 30 dicembre scorso: a confermarlo l’esame del Dna.
A cura di Ilaria Quattrone
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Carmine D'Errico e il figlio Lorenzo
Carmine D'Errico e il figlio Lorenzo

Si prospetta una svolta clamorosa nel caso relativo alla scomparsa di Carmine D'Errico, il pensionato di 65 anni, di cui non si hanno notizie dal 30 dicembre scorso. Il figlio Lorenzo è stato fermato e iscritto al registro degli indagati con l'accusa di omicidio. In base alle informazioni trapelate nelle ultime ore, sembrerebbe che il cadavere che alcune settimane fa era stato trovato completamente ustionato in un capannone di Cerro Maggiore apparterebbe proprio al 65enne: a confermarlo ci sarebbe l'autopsia e l'analisi del Dna.

Il corpo carbonizzato trovato a Cerro Maggiore

Il 65enne è sparito il 30 dicembre scorso. La prima versione data era che l'uomo era uscito da casa per prendere delle pizze e non vi aveva fatto più ritorno. Intanto, mentre proseguivano le indagini dei carabinieri, il 21 gennaio viene trovato un corpo carbonizzato nella ex Brenta di Cerro Maggiore. Anche in questo caso, la prima ipotesi era un regolamento di conti. Sembrerebbe invece che il test del Dna e l'autopsia abbiano confermato che il corpo trovato da tre rapper, arrivati nel capannone per girare un video musicale, sia proprio del 65enne.

Il cadavere ritrovato a Cerro Maggiore
Il cadavere ritrovato a Cerro Maggiore

Il figlio avrebbe provato a scappare

Oggi pomeriggio i carabinieri hanno svolto nuovi rilievi nell'abitazione che il pensionato condivideva con il figlio che, stando a quanto rivelato da un vicino di casa a Fanpage.it, era malato tanto che gli rimanevano due-tre mesi di vita. Lorenzo si trovava a casa di un vicino di casa: è stato portato in caserma a Sesto San Giovanni e sottoposto a interrogatorio. Secondo gli investigatori, stava tentando di scappare. Secondo quanto ricostruito dal pubblico ministero di Monza, Franca Macchia, a uccidere Carmine è stato proprio il figlio che poi avrebbe nascosto il cadavere e gli avrebbe dato fuoco per renderlo irriconoscibile. Il movente sarebbe riconducibile a dei dissidi in famiglia.

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I depistaggi

Era stato proprio il figlio a denunciare la scomparsa e fare anche un appello durante la trasmissione "Chi l'ha visto?" in onda su RaiTre. Era stato lui a raccontare che il padre era uscito da casa per prendere una pizza. Aveva inoltre detto che, di ritorno a casa, aveva trovato la porta della camera chiusa e il giorno successivo di averla trovata aperta. Una settimana dopo la scomparsa, gli inquirenti hanno trovato l'auto del 65enne parcheggiata a pochi metri di distanza dalla loro abitazione. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza, è emersa la figura di una persona che – secondo gli investigatori – sarebbe proprio quella del figlio. Dalle indagini sono poi emerse contraddizioni nelle parole del giovane. Inoltre sarebbero state trovate tracce e indizi della scena del crimine all'interno dell'abitazione.

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