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L'omicidio di Carmine D'Errico a Cusano Milanino

Omicidio D’Errico, i vicini: “Il figlio ossessionato, credeva di avere una sorella. Temeva per l’eredità”

Tra le vie e le case di Cusano Milanino girerebbe una voce, secondo la quale il figlio di Carmine D’Errico, l’uomo ucciso da quaranta martellate, credeva di avere una sorella: “Era ossessionato, aveva paura che potesse togliergli parte dell’eredità”.
A cura di Ilaria Quattrone
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Per il momento è solo una voce. Una di quelle che circola tra le case e le strade di Cusano Milanino dove da mesi ci si chiede chi possa aver ucciso Carmine D'Errico, il pensionato di 65 anni trovato morto in un capannone di Cerro Maggiore, e soprattutto se l'autore di questo terribile omicidio sia veramente il figlio Lorenzo. Quest'ultimo si trova in carcere dallo scorso 3 febbraio con l'accusa di essere lui il responsabile della morte del padre che sarebbe stato ucciso con quaranta martellate. Quello che raccontano vicini e amici, è che tra i due ci fosse un rapporto complicato: una tesi che era stata confermata anche da Lorenzo durante i suoi appelli alla trasmissione "Chi L'ha Visto?".

Carmine D'Errico
Carmine D'Errico

Lorenzo credeva di avere una sorella

E proprio ieri, durante una delle puntate della trasmissione che va in onda su Rai Tre, è emerso che il 35enne credeva di avere una sorella. Girerebbe infatti una voce in paese, secondo la quale l'uomo sosteneva di aver avuto una sorella che non aveva mai conosciuto: "Aveva un'ossessione, temeva che potesse togliergli parte dell'eredità". Un'eredità della quale non si conosce l'entità: Lorenzo viveva prima con entrambi i genitori e poi, con la morte della madre, con il padre che era pensionato. Il 36enne non avrebbe avuto un lavoro fisso. Dai suoi racconti, sembrerebbe non aver mai avuto un ottimo rapporto nemmeno con la madre: "Lei dettava le leggi e mio padre eseguiva. Non hanno mai avuto la mano leggera – ha raccontato sempre Lorenzo – nei miei confronti. Il problema maggiore tra mia madre e mio padre era che secondo lei, lui non mi aveva picchiato abbastanza da piccolo".

Le amiche: Ultimamente aveva paura di Lorenzo

Le amiche descrivono Carmine con una persona sempre disponibile e buona: "Non ha mai detto brutte parole contro il figlio". Dopo il lutto della madre, avrebbero provato anche a condividere qualche momento insieme: il pensionato infatti avrebbe accompagnato il figlio a qualche raduno automobilistico, di cui il 36enne era un grande appassionato. Momenti però che sono durati poco. I litigi infatti sono tornati immediatamente e sempre più pesanti: "A un certo punto ho chiesto a Carmine perché non te ne vai? Vieni da me anche una settimana. Lui – racconta un'amica – mi ha sempre detto: ‘Questa è casa mia. Lui deve andare via'". Anche altre due signore affermano che Carmine ultimamente avrebbe avuto un po' di paura. 

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