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Ragazzina violentata all’Aprica, arrestato un ragazzo di 16 anni: “Può farlo ancora”

È stato arrestato ed è finito in carcere un ragazzo di 16 anni accusato di aver violentato una ragazzina di un anno più giovane ad Aprica, in provincia di Sondrio. Per gli inquirenti c’è il rischio che il giovane possa commettere altri gravi reati. La violenza era avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 luglio.
A cura di Francesco Loiacono
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Un ragazzo di 16 anni è stato arrestato con l'accusa di aver violentato una ragazzina di un anno più giovane ad Aprica, nota località di montagna in provincia di Sondrio. La violenza era avvenuta nella notte tra il 26 e il 27 luglio: la ragazzina era stata soccorsa in strada e ricoverata in stato di choc in ospedale. Dal suo racconto ai genitori erano partite le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Sondrio, condotte nel massimo riserbo a causa dell'età delle persone coinvolte. La vittima era stata trovata assieme ad altri ragazzini, tutti ubriachi, tra cui anche il giovane che è poi stato arrestato dai carabinieri.

La violenza nella notte tra il 26 e il 27 luglio

Stando a quanto ricostruito al momento dai carabinieri, e riportato dal "Corriere della sera", la 15enne era in vacanza con un'amica e il giorno seguente sarebbe dovuta ripartire. Con la compagna è andata da alcuni ragazzi che aveva conosciuto sul posto e uno dei giovani, che ha quasi 17 anni e in passato era stato indagato per rapina e porto di coltello, ha iniziato ad approcciarla. All'inizio tra i due ci sarebbe stato un bacio: poi però, quando la ragazzina ha deciso di tirarsi indietro, il suo aguzzino l'ha costretta con la forza a subire un rapporto sessuale, nonostante i suoi disperati tentativi di divincolarsi. La violenza sarebbe avvenuta dietro un muretto, in disparte rispetto al resto del gruppo. Quando l'adolescente è rientrata con gli altri era sotto choc e con ematomi, tanto che gli altri ragazzi presenti hanno chiamato i soccorsi.

A confermare il racconto della ragazza sarebbero state le testimonianze di alcuni tra i presenti, oltre alle immagini delle telecamere e agli esami clinici condotti sulla vittima. Il suo aguzzino, residente nel Milanese, era stato già individuato alcuni giorni fa e ora è stato arrestato ed è finito in carcere perché, secondo gli inquirenti, c'è il rischio che possa commettere ancora altri reati gravi.

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