Perché la polizia sta indagando sul 30enne morto in metropolitana
L'ipotesi più probabile è che il 30enne che si è accasciato questa mattina, martedì 3 gennaio, sulla scala mobile della fermata della metropolitana di Corvetto sia stato stroncato da un malore. Alcuni passanti lo hanno visto privo di sensi e con del sangue alla bocca, per questo hanno chiamato il 118. Nonostante l'intervento dei sanitari e i tentativi di rianimazione, il giovane è deceduto al Policlinico di Milano. Sulla sua morte sta indagando la Questura del capoluogo lombardo, per risalire all'identità del 30enne e per poter chiarire la causa del decesso.
Dalle prime informazioni, la vittima sarebbe un clochard che viveva nella zona di piazzale Lodi, non molto lontano dalla fermata Corvetto della linea gialla della metropolitana dove si è accasciato questa mattina. Inoltre, la sua età pare essere compresa tra i 25 e i 30 anni.
Il racconto dei testimoni e i tentativi di rianimazione
Alcuni testimoni hanno raccontato di averlo visto avvicinarsi alle scale mobili che portano ai treni in condizioni già critiche. Stando a una prima ricostruzione, il giovane potrebbe aver deciso di andare verso la fermata per cercare aiuto. Poi, però, quando ancora non erano scattate le 7 di mattina, si sarebbe sentito ancora male fino a perdere i sensi.
Ogni tentativo fatto dai soccorsi per rianimarlo si è rivelato inutile. Il 30enne, infatti, è deceduto dopo essere stato trasferito d'urgenza al Policlinico di Milano. Ora la polizia dovrà capire cosa lo ha ucciso. Dalla sua bocca usciva del sangue, hanno raccontato i passanti, ma da un primo esame sul suo corpo non sono stati trovati segni evidenti di violenza.