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La morte di Alexei Navalny

Morte Navalny, per Piantedosi l’identificazione da parte della Polizia non limita le libertà: è polemica

Il ministro dell’Interno commenta l’identificazione da parte delle polizia dei cittadini che hanno voluto commemorare Alexei Navalny: “Non credo che sia un dato che comprime una qualche libertà personale”.
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Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi commenta l'identificazione da parte degli agenti della Digos dei cittadini che, nella serata di ieri, hanno deposto un fiore per commemorare la morte di Alexei Navalny, oppositore di Putin. "L'identificazione delle persone – ha spiegato il titolare del Viminale – è un'operazione che si fa normalmente nei dispositivi di sicurezza del territorio. Mi è stato riferito che il personale che aveva operato non avesse piena consapevolezza". Dall'Opposizione insorgono per le parole del ministro, che – secondo alcuni – "ha una passione per uno Stato di polizia".

Le dichiarazioni di Piantedosi

Matteo Piantedosi oggi è a Milano per un vertice in Prefettura sulla gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Dal palazzo di corso Monforte, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti, ha difeso l'operato degli agenti della Digos della Questura che, nel pomeriggio di ieri, hanno identificato i membri dell'associazione "Annaviva", in memoria di Anna Politkovskaja, che hanno voluto ricordare Alexei Navalny.

"Dopo la morte di Navalny abbiamo pensato di riunirci per commemorarlo insieme. Non abbiamo chiesto autorizzazione per una manifestazione perché appunto non era una manifestazione, ma un incontro in silenzio", hanno raccontato gli organizzatori a Fanpage.it. "Quando siamo arrivati al giardino di Anna Politkovskaja, sulla panchina lì vicino erano sedute tre persone in borghese che in seguito si sono avvicinate al nostro umile gruppetto di 10-12 persone. E uno a uno hanno richiesto i documenti e l’indirizzo di residenza. Avevamo appena messo i fiori e posato due foto".

Secondo il ministro dell'Interno il comportamento degli agenti è stato corretto: "È capitato anche a me nella vita di essere identificato, non credo che sia un dato che comprime una qualche libertà personale".

La replica dell'opposizione

Non sono dello stesso avviso alcuni esponenti dell'opposizione. Matteo Orfini, deputato del Partito Democratico, commenta: "Forse dovrebbe studiare la Costituzione sulla quale ha giurato, evidentemente senza averla letta. Capisco la sua passione per uno Stato di polizia, ma davvero i sedicenti liberali del centrodestra non hanno nulla da dire? Tajani batta un colpo, se ci riesce". Mentre per Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra "la dura realtà è che, sotto la guida di Piantedosi, il ministero dell'Interno sembra aver perso di vista la differenza tra ordine pubblico e controllo autoritario".

Nel frattempo il senatore Pd Filippo Sensi annuncia: "Depositeremo nelle prossime ore un'interpellanza al ministro dell'Interno sui dettagli e sulle ragioni dell'identificazione dei manifestanti che volevano onorarne la memoria sotto la targa di Anna Politkovskaya a Milano. L'obiettivo è avere risposte in Parlamento il più presto possibile. Mi risulta che i manifestanti, una decina, abbiano trovato già in loco alcuni agenti Digos, che poi hanno provveduto a identificarli. Perché? Avevano avuto istruzioni in tal senso? Erano persone che portavano un fiore. Il nostro è uno Stato di diritto, non di polizia".

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