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La morte di Alexei Navalny

Proteste per Navalny in Russia il 17 marzo. Il Cremlino: “Conseguenze legali per chi viola la legge”

Leonid Volkov, amico e collaboratore di Alexei Navalny, si è detto convinto che una protesta indetta per il 17 marzo, giorno finale delle elezioni presidenziali russe, sarebbe “l’ultimo testamento” del dissidente. La risposta del portavoce di Putin: “Conseguenze legali per coloro che in qualche modo reagiscono a queste chiamate”.
A cura di Ida Artiaco
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Mobilitazione in Russia in onore di Alexei Navalny il prossimo 17 marzo. La data della protesta per il dissidente, morto lo scorso 20 febbraio nella colonia penale dove era detenuto al Circolo Polare Artico, è stata comunicata da Leonid Volkov, amico e collaboratore di Navalny, che si è detto convinto che una protesta indetta per il 17 marzo, giorno finale delle elezioni presidenziali russe, sarebbe "l'ultimo testamento" del 47enne, come riporta il quotidiano inglese The Guardian.

Immediata la reazione del Cremlino. Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha infatti definito "provocatori" gli appelli dei sostenitori di Alexei Navalny ad azioni di protesta, sostenendo che si tratta di "inviti a violare le leggi" e ha minacciato "conseguenze legali" per "coloro che in qualche modo reagiscono a queste chiamate".

Sempre Peskov ha poi risposto alle accuse lanciate ieri dal team di Navalny, secondo cui il dissidente russo avrebbe dovuto essere liberato nell’ambito di uno scambio di prigionieri con gli Usa e la Germania, di cui era stato messo a conoscenza il Cremlino, ma poi "è stato ucciso. Abbiamo l’obbligo di dirvi la verità", aveva scritto su X Maria Pevchikh, presidente della Fondazione anticorruzione di Navalny.

"Non ne so nulla, non ho alcuna informazione al riguardo", ha affermato Peskov, come riporta l'agenzia di stampa Interfax. Secondo Pevchikh, lo scambio, che prevedeva il rilascio di Navalny e di "due cittadini americani", probabilmente il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l'ex marine Paul Whelan, in cambio della scarcerazione dell'ex ufficiale del Servizio federale per la sicurezza russo (Fsb) Vadim Krasikov, oggi detenuto in Germania per omicidio, era stato sottoposto a Vladimir Putin all'inizio di febbraio.

Intanto, la portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, ha denunciato su X di non riuscire a trovare un posto pubblico per la celebrazione dei funerali del 47enne. "Da ieri stiamo cercando un posto dove organizzare un evento di addio per Alexei. Abbiamo chiamato la maggior parte delle agenzie funebri private e pubbliche, dei locali commerciali e delle sale funebri. Alcuni di loro dicono che il posto è al completo. Alcuni rifiutano quando menzioniamo il cognome ‘Navalny'. In un posto ci è stato detto che alle agenzie funebri era vietato lavorare con noi".

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