532 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“No so da dove sia spuntato”: parla il camionista che ha investo la ciclista morta a Milano

La dinamica dell’incidente avvenuto lunedì 8 maggio in via Comasina a Milano è ancora da chiarire, ma dalle prime testimonianze dell’autista del tir potrebbe trattarsi del solito problema dell’angolo cieco dei mezzi pesanti.
532 CONDIVISIONI
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

La Polizia Locale sta ancora indagando per tentare di ricostruire la dinamica dell'incidente (l'ennesimo) che ha provocato la morte di un ciclista a Milano. Ma la motivazione sembra più o meno sempre la stessa: i mezzi pesanti hanno angoli ciechi che, nelle difficili manovre fra le strade cittadine e il traffico, portano gli autisti a non vedere bene quello che accade intorno a loro. È proprio questo quello che, ancora sotto choc, avrebbe raccontato il camionista che ieri, lunedì 8 maggio, ha investito e ucciso un ciclista in via Comasina.

La testimonianza dell'autista

Non c'è ancora una versione ufficiale della ricostruzione della dinamica dell'incidente fornita dal conducente del tir che ha urtato e ucciso Li Tianjiao mentre andava in bicicletta. Erano circa le 10.30 di lunedì 8 maggio e i due veicoli camminavano affiancati lungo via Comasina, una strada di transito obbligatoria per chi arriva dalla periferia Nord e quindi da autostrade e tangenziali.

Entrambi si dirigono verso il centro città, ma – subito dopo un semaforo – il tir con il suo rimorchio deve svoltare a destra: a quel punto, l'impatto diventa quasi inevitabile. L'angolo cieco del tir esclude dalla vista la bicicletta con l'uomo a bordo.

A raccontarlo è stato lo stesso autista subito dopo lo schianto, ancora sotto choc: "Ho messo la freccia. Non l’ho visto, non so da dove sia spuntato, avevo guardato nello specchietto". E non è difficile credergli, visto che è il terzo caso uguale dall'invio del 2023.

Sempre la stessa dinamica

L'ultimo soltanto lo scorso 20 aprile corso di Porta Vittoria, dove una betoniera ha travolto una ciclista di 39 anni: Cristina Scozia è morta sul colpo. Prima è stata la volta della 38enne Francesca Veronica D’Incà, investita in bici in piazzale Loreto.  Ma il 2022 non era andato molto meglio: si era concluso con la morte di Silvia Salvarani, un'insegnante di yoga uccisa da una betoniera ai bastioni di Porta Nuova.

Non a caso il Consiglio comunale di Milano ha deciso che i mezzi pesanti non potranno più circolare nelle ore diurne, quando il traffico è maggiore, se non provvisti di un dispositivo che monitora i punti ciechi e avverte il conducente, evitando questi incidenti.

Ma mentre l'iter burocratico va avanti – e prima che la decisione diventi definitiva – è morta un'altra persona.

532 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views