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Muore a 29 anni in un incidente, le zie che l’hanno cresciuta: “Non riusciamo a spiegarcelo”

“Il sogno di Doriana era realizzarsi nel proprio lavoro”: è quanto raccontato a Fanpage.it dalle zie di Doriana, la 29enne morta in un incidente in provincia di Mantova.
A cura di Ilaria Quattrone
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Solare, altruista, piena di vita e di sogni: sono queste le parole che zia Paola e zia Sonia utilizzano per descrivere Doriana, la 29enne che ha perso la vita venti giorni fa in un incidente stradale a Rodigo, comune in provincia di Mantova. Dopo essere finita con la sua auto in un canale, è stata trasferita d'urgenza in ospedale dove poi si è spenta sei giorni più tardi.

La ragazza, originaria di Sant'Apollinare (Frosinone), stava svolgendo un dottorato di ricerca all'Università di Ferrara. Doriana, in un'intervista rilasciata ne 2016, aveva descritto il suo rapporto con la madre e con la zia Sonia dopo la morte del padre avvenuta quando la 29enne aveva appena due anni.

Che rapporto aveva Doriana con voi zie?

Il padre è stata una presenza importante nella sua vita nonostante abbia ricordi molto vaghi considerato che è morto quando aveva due anni e mezzo. Lei però è cresciuta con il suo ricordo alimentato dalle fotografie, dai racconti e dalle visite al cimitero.

E proprio la situazione vissuta in famiglia, con una madre rimasta vedova e una zia che ha ricoperto un ruolo genitoriale, aveva spinto Doriana a inserire la sua storia nel contesto delle famiglie arcobaleno. Lei, nella sua intervista, sosteneva che la vera necessità per i bambini è solo quella di essere amati e di vivere in un ambiente sereno dove è garantito l'affetto.

Lei aveva cercato di evidenziare come fosse frutto di una famiglia non tradizionale.

Chi era quindi Doriana? 

Era una persona che prendeva la vita con positività. Il suo percorso è stato articolato: a 16 anni è andata a vivere fuori, nella caserma di Cadimare dell'aeronautica militare. Doriana aveva aderito al progetto dell'Onfa: si tratta di un'associazione che raccoglie le ragazze e i ragazzi che hanno perso un genitore durante il servizio.

Quell'esperienza le aveva permesso di sperimentare la sua autonomia e di crescere con tutti i ragazzi che avevano condiviso il suo stesso dolore.

Quali erano i sogni di Doriana? 

Il sogno di Doriana era realizzarsi nel proprio lavoro. La chimica è entrata nella sua vita fin da subito: da piccolina le piaceva sempre intrugliare. La vita da laboratorio per le significava seguire la passione che l'aveva guidata fin da piccolina.

Dopo la laurea triennale e magistrale, conseguita con 110 e lode, è entrata a lavorare al Cnr con un assegno di ricerca. Dopo che questo si è concluso, ha iniziato un dottorato che si contrava molto sulle tematiche green. Stava inoltre affiancando la tutor nel seguire alcuni studenti che stavano lavorando alla tesi.

Aveva poi intrapreso un tirocinio durante il quale stava lavorando allo sviluppo di una plastica realizzata con materiali inorganici. Stava vivendo un periodo molto felice e di piena realizzazione. Proprio ieri, mentre stavamo scegliendo il marmo con cui sarà ricoperta la tomba di Doriana, è arrivata una lettera dall'associazione italiana per la sclerosi multipla.

Cosa c'era scritto in questa lettera? 

Un ringraziamento alla madre per la raccolta fondi, avviata dal Dipartimento di Scienze Chimiche dell'Università di Ferrara che frequentava da dicembre 2021, a nome di Doriana. Anche noi abbiamo fatto una raccolta durante i funerali: la nostra idea è partita dopo che sul conto di Doriana abbiamo trovato una donazione per sovvenzionare la ricerca scientifica dell'Aism.

Abbiamo anche trovato in camera sua, una busta dove c'era scritto a penna: "Grazie Doriana, con la tua donazione fino a ottobre hai salvato una vita". Leggere quelle parole oggi, ci fa pensare a tante cose prima fra tutte che, con la donazione di organi, abbiamo salvato tante vite.

Non sappiamo perché abbia scelto questa associazione, se avesse avuto qualche esperienza diretta. Noi, per dare seguito all'impegno di Doriana nel dedicarsi agli altri, abbiamo raccolto i fondi per l'Aism, per l'ospedale di Mantova dove Doriana, dopo l'incidente, è stata ricoverata e infine un'altra per l'associazione italiana Macro-molecole, di cui nostra nipote era socia e per i quali aveva fatto un convegno.

Abbiamo deciso di donare i suoi libri a una libreria per ragazzi di cui si occupa un'associazione in provincia di Cosenza. Vogliamo continuare quello che ci ha insegnato lei.

Qualcuno ha condiviso dei ricordi con voi? 

Durante i funerali il comandante della base di Cadimare, ha ricordato il periodo in cui Doriana era capogruppo. Quando faceva rapporto e riportava quanto accadeva, cercava di trovare una parola buona e di comprensione per tutti e alla fine poteva esserci solo una strigliata.

Ci stanno ritornando delle cose enormi: dei ritorni di affetto importanti, per questo noi la chiamavamo Dori dei nostri cuori, che arrivano da persone che non conoscevamo. A noi manca molto: in questa tragedia, ci siamo accorti che non conoscevamo tantissimi mondi suoi e che ci stanno ritornando dalle persone che l'hanno incontrata.

Anche in ospedale è riuscita ad arrivare al cuore dei medici e degli infermieri. Un personale fantastico che ha mostrato un'elevata professionalità. Quando si trovava in terapia intensiva, le infermiere le lavavano sempre i capelli. Anche intubata, riusciva ad attrarre amore.

Cosa è emerso dai rilievi fatti dopo l'incidente?

C'è ancora l'inchiesta aperta e l'auto è ancora sotto sequestro. I carabinieri di Asola ci hanno detto che, in base ai rilievi svolti, sembrerebbe avere avuto un malore. Ovviamente è ancora una ipotesi, ma non ci sono segni di frenata o elementi che lasciano pensare ad altro.

Lei era esperta nella guida. Sappiamo che quella mattinata c'era un tasso di umidità elevatissimo. Lei soffriva di asma, però ecco sono solo ipotesi. La signora alla guida dell'auto che si trovava dietro lei, ci ha detto di aver visto che l'auto aveva iniziato a muoversi lentamente verso sinistra finendo poi nel canale. È stata una dinamica sfortunata.

Quando l'avete sentita l'ultima volta? 

L'abbiamo sentita lunedì sera, due giorni prima dell'incidente: siamo state un'ora al telefono. Mi ha fatto vedere la casa dove si era trasferita ad Asola, doveva andare in vacanza a settembre con i suoi amici, era super contenta, ad agosto sarebbe dovuta essere testimone al matrimonio di una sua amica, doveva andare in una convention di una seria televisiva a Roma.

Era super felice della sua automobile, del suo lavoro. Era soddisfatta e infatti non riusciamo a spiegarci quello che è successo. Era una persona fantastica, piena di vita, altruista. Lei comunque si stava realizzando in un campo, quello delle scienze chimiche, dove la presenza femminile non è elevata.

Nonostante questo, Doriana a Ferrara era riuscita a consolidare dei rapporti tali che gli stessi ragazzi che l'hanno conosciuta hanno chiesto alla mamma di andare a trovarli perché avevano bisogno di qualcuno che ricordasse Doriana.

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