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Monza, cala il numero dei ricoverati al San Gerardo: “Pazienti trasferiti verso ospedali meno pieni”

In tre giorni cala il numero dei pazienti ricoverati all’ospedale San Gerardo di Monza e a quello di Desio: da 504 a 426. Non si tratta però di una diminuzione dei malati: “La discesa dei ricoveri è dovuta all’importante aumento dei trasferimenti di pazienti ricoverati verso ospedali meno saturi”. Intanto però le chiamate al 118 sono in calo: chiude dopo pochi giorni il check point clinico avanzato realizzato all’autodromo.
A cura di Giorgia Venturini
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Dopo settimane di continua crescita del numero dei ricoverati, dagli ospedali di Monza arriva una prima notizia in controtendenza. In tre giorni il numero dei malati ospedalizzati al San Gerardo di Monza e all'ospedale di Desio è diminuito da 504 a 426 lasciando così tirare una boccata di ossigeno all'Azienda socio sanitaria territoriale. Oggi, come comunicato dall'Asst, sono 326 i ricoveri a Monza (il 17 novembre erano 381) e 100 a Desio (123 tre giorni fa). Sono 38 i ricoverati in terapia intensiva al San Gerardo e 13 nella seconda struttura sanitaria. Il calo dei ricoverati però non si spiega purtroppo con una diminuzione dei malati: "La discesa dei ricoveri è dovuta all’importante aumento dei trasferimenti di pazienti ricoverati verso ospedali meno saturi, avvenuto negli ultimi tre giorni grazie alla centrale di coordinamento regionale ora coordinata da Areu".

Il sindaco: Rt a Monza in linea la media regionale

La vera notizia positiva è il tasso di mortalità: rispetto alla fase 1 quando era del 20 per cento, ora è sotto al 10 per cento. Mentre per il sindaco di Monza Dario Allevi il dato incoraggiante arriva dall'indice dei contagi: "L'ormai famoso indice Rt – scrive in un suo post Facebook – è sceso a 1,1 a Monza in linea, anzi leggermente meglio, rispetto alla media regionale che si attesta a 1,15 (a ottobre toccava quota 2,5). Proprio questa situazione suggerisce di proseguire gli sforzi in maniera omogenea, per consolidare la curva della discesa e conquistare – prima o poi ce la faremo – ciò che ci manca di più: la normalità". Nel suo commento il primo cittadino si ritiene soddisfatto dalla decisione prese ieri dal governatore Attilio Fontana dopo la riunione con i sindaci delle città capoluogo di provincia: "L'ho voluto fortemente fin dai giorni scorsi e sono soddisfatto che oggi tutti i sindaci dei capoluoghi lombardi abbiano accettato che la Lombardia prosegua compatta la battaglia contro il Covid-19. Sono convinto che solo uniti si vince: abbassare ora la guardia in una zona magari meno colpita di altre significherebbe prolungare ancora la fase delle restrizioni". Ieri giovedì 19 novembre Fontana, al termine della riunione, ha confermato che la Lombardia rimarrà zona rossa fino al 27 novembre escludendo la possibilità di valutare la situazione provincia per provincia.

Chiude a Monza il check point all'autodromo

Ma non è tutto. Altra grande novità riguarda il check point clinico avanzato dell'autodromo che da domani, dopo appena pochi giorni dalla riapertura, chiude per via del calo delle chiamate al 118, così come quello di Busto Arsizio. Ora Monza e Varese dovranno fare riferimento al centro di Bresso per accogliere i pazienti meno gravi: qui ci sarà una prima assistenza e poi, nel caso venga ritenuto necessario dal personale medico, il malato verrà trasferito e ricoverato in un ospedale della zona. Intanto continua l'incremento del numero dei tamponi al personale dell'Asst: da ottobre, ovvero dall'inizio della fase 2 sono stati eseguiti 7200 tamponi ai dipendenti rispetto ai 4000 della fase 1, con una percentuale dei dipendenti positivi dell’8 per cento, significativamente inferiore all'estensione del contagio nella provincia, dove il rapporto è del 24 per cento.

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