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Covid 19

A Monza massima allerta, il sindaco: “Almeno un’altra settimana prima di decidere su zona arancione”

Il sindaco di Monza Dario Allevi a Fanpage.it ha precisato che è presto per pensare alla Lombardia zona arancione: “Piccoli segnali i miglioramento ci sono ma per iniziare a pensare se allentare le restrizioni per me occorre ancora una settimana. In città la situazione è ancora preoccupante”, ha spiegato. Il primo cittadino ha inoltre sottolineato a Monza e in Brianza c’è ancora massimo allarme.
A cura di Giorgia Venturini
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Per capire se la Lombardia potrà diventare zona arancione si dovrà attendere ancora qualche giorno. Intanto nel pomeriggio di oggi 19 novembre i sindaci dei capoluoghi di provincia si sono dati appuntamento in video chiamata con il governatore Attilio Fontana, come ormai succede circa ogni 15 giorni, per capire se i deboli miglioramenti delle ultime ore siano sufficienti per chiedere al governo un allentamento delle restrizioni, soprattutto per quanto riguarda le attività commerciali. Cosa che spera anche il sindaco di Monza Dario Allevi anche a Fanpage.it ha voluto però anche sottolineare: "Per me è ancora necessaria una settimana di tempo prima di valutare e decidere una possibile zona arancione per la Lombardia". E poi ha aggiunto: "A Monza e in Brianza c'è ancora massimo allarme. La speranza è che i negozi possano riaprire almeno venti giorni prima di Natale. Il primo cittadino deve dare priorità all'emergenza sanitaria ma non può ignorare anche quella socio-economica. Se la situazione contagi migliorerà, mi auguro che i negozi potranno riaprire con tutte le cautele del caso. Dipende tutto dai dati giorno per giorno".

Negli ultimi giorni qualche segnale di miglioramento

Intanto arrivano i primi segnali positivi anche se deboli: se fino a metà ottobre l'indice di contagio Rt aveva raggiunto il picco a 2,35 nei giorni scorsi invece era sceso a 1,6. Altro dato positivo è che in provincia di Monza, dopo giorni e giorni con oltre mille contagi giornalieri, ieri mercoledì 18 novembre se ne contavano invece (solo) 677. Un lampo di positività che però non deve far rilassare i monzesi di cui il sindaco Allevi dice di essere orgoglioso: "Gli scorsi giorni ho lanciato un appello ai miei cittadini chiedono loro di rispettare le regole anti contagio, solo così io non sarei stato costretto a inasprire le restrizioni e a chiudere i parchi. Oggi posso dire che la mia fiducia è stata ripagata". Per Allevi il fatto che questa volta sia la provincia di Monza al centro della pandemia ha messo più in guardia i monzesi: "In questa seconda ondata siamo noi tra le zone più colpite, qui ormai tutti hanno un parente o un amico che ha avuto il Covid e per questo cercano di stare molto più attenti. Hanno conosciuto in modo diretto o indiretto il virus".

L'ospedale San Gerardo ha chiesto l'intervento dell'esercito

Allevi, inoltre, fa sapere che il suo "termometro" è il numero di ricoverati all'ospedale San Gerardo di Monza. E proprio martedì 17 novembre Asst ha fatto sapere che i ricoverati hanno raggiunto quota 504 di cui 48 in terapia intensiva precisando anche che i vertici stanno valutando con Regione Lombardia "il supporto delle forze armate con le quali abbiamo intrapreso già i primi contatti". Hanno chiesto all'esercito di inviare medici e infermieri per sostituire il personale medico contagiato e pertanto non in servizio: "Mi fido ciecamente dell'unità di crisi formata dai medici che valutano quotidianamente la situazione. E se hanno chiesto l'intervento dell'esercito e della protezione civile vuol dire che è necessario". Si dovrà, dunque, attendere ancora una settimana per capire se i deboli segnali di miglioramento aumenteranno a tal punto da poter iniziare a vedere una luce in fondo al tunnel.

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