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Milano, stuprata e picchiata fino a farle perdere i sensi: arrestati dopo mesi 2 amici della vittima

Una donna di 34 anni è stata prima stuprata e picchiata fino a perdere i sensi. E poi è stata anche derubata. Dopo quattro mesi dall’accaduto sono scattate le manette per due amici della vittima, di 25 e 24 anni: i tre avevano passato insieme la serata in un locale prima di tornare a casa della donna che si era offerta di ospitarli. Ora per i due si sono aperte le porte del carcere.
A cura di Giorgia Venturini
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Una donna di 34 anni è stata stuprata, picchiata e rapinata da due ragazzi di 24 e 25 anni. Stando alle primissime informazioni, la donna, cittadina del Marocco, lo scorso primo settembre ha ospitato in casa sua due suoi connazionali dopo una serata passata insieme in un locale. Durante la notte la donna è stata prima stuprata, poi presa a pugni fino a farle perdere i sensi. Prima di lasciare la casa infine, i due aggressori le avrebbero rubato il cellulare così da impedirle di chiamare i soccorsi. Ora per i due ragazzi è scattato l'arresto: l'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Guido Salvini dopo quattro mesi di indagini della squadra mobile e del pm Bianca Baj Macario.

Gli aggessori: "Ci mancava poco per ammazzarla"

Durante una telefonata intercettata nei mesi di indagini, uno dei due arrestati avrebbe detto: "Abbiamo preso una ci mancava poco per ammazzarla". E proprio le intercettazioni sono state utili per le indagini: "Consentono – spiega il giudice per le indagini preliminari – di ipotizzare che si tratti di soggetti dediti all'attività di spaccio di stupefacente, senza fissa dimora, che girano tra campagne e boschi cambiando spesso postazione per impedire una loro localizzazione". Poi il magistrato tiene anche ad aggiungere che gli indagati "cambiano spesso utenza telefonica, al fine di rendere difficile, se non impossibile, il loro rintraccio". Così solo dopo quattro mesi dalla denuncia della donna sono scattate le manette per i due aggressori. Utile agli investigatori e agli inquirenti è stato il racconto della vittima che quella notte aveva poi trovato le forze per chiedere aiuto e denunciare i suoi due conoscenti.

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