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Mauro Pamiro, trovato morto in un cantiere: per la Procura non è omicidio, ma i genitori si oppongono

La Procura ha chiesto l’archiviazione per il caso di Mauro Pamiro, il professore trovato morto in un cantiere di Crema. I genitori vogliono opporsi perché sono convinti che il figlio sia stato ucciso in un posto diverso e poi portato nel cantiere.
A cura di Ilaria Quattrone
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Il professore Mauro Pamiro morto trovato morto lo scorso giugno in un cantiere
Il professore Mauro Pamiro morto trovato morto lo scorso giugno in un cantiere

La Procura ha chiesto nuovamente l'archiviazione per il caso di Mauro Pamiro, il professore di Crema che è stato trovato morto il 29 giugno 2020 in un cantiere edile localizzato in via Don Primo Mazzolari. L'archiviazione è stata chiesta sulla base di alcuni risultati della perizia redatta dagli esperti che erano stati incaricati di svolgere nuove verifiche dal giudice per le indagini preliminari, Giulia Masci.

Sembrerebbe che l'analisi effettuata sul frammento di tegola, trovato vicino al corpo del professore, avrebbe rilevato solo il profilo genetico del 44enne. Non sarebbero state trovate infatti tracce biologiche di altre persone né impronte.

L'esame del luminol

Per quanto riguarda l'auto e l'abitazione non sono state trovate impronte riconducibili all'evento o comunque di particolare interesse. Sia sulla macchina del professore che nella casa che condivideva insieme alla moglie, indagata come atto dovuto per omicidio, era stato eseguito l'esame del Luminol.

Per quanto riguarda la loro casa, gli esperti hanno precisato che anche nel caso in cui qualsiasi impronta fosse stata ripulita e il muro intonacato nuovamente "l’impiego del Luminol avrebbe comunque molto probabilmente messo in evidenza questo tipo di tracce".

I genitori si opporranno all'archiviazione

Sulle rampe di scale non sarebbero state trovate impronte rilevanti né sulle fughe delle piastrelli segni che potessero lasciar pensare a un trascinamento. E anche nel caso in cui, l'80-90 per cento del materiale fosse stato ripulito, "una piccola, ma significativa percentuale di questo materiale doveva pur rimanere".

Alla richiesta di archiviazione, potrebbero opporsi gli avvocati Antonino Andronico e Gian Luigi Tizzoni, che rappresentano i genitori di Pamiro. Secondo loro, il figlio sarebbe stato ucciso in un altro luogo e poi portato nel cantiere dove è stato ritrovato.

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