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L’impatto con gli uccelli in volo e le fiamme nel motore: come l’aereo è riuscito ad atterrare

Il Generale dell’Aeronautica Carlo Landi spiega a Fanpage.it come sia stato possibile che l’aereo decollato da Linate e diretto a Palermo dopo aver impattato con un uccello entrato nel motore sia riuscito ad atterrare in sicurezza.
A cura di Giorgia Venturini
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A qualche ora dall'atterraggio di emergenza del Airbus A320 di Ita Airways si analizza cosa è successo e come l'alta professionalità dei piloti ha permesso che tutti i passeggeri e i membri dell'equipaggio restassero illesi. Dalla ricostruzione di quanto accaduto, l‘aereo AZ1765 con direzione Palermo poco dopo il decollo da Milano Linate ha impattato in volo con uno stormo di uccelli che ha portato allo spegnimento di uno dei due motori. Intanto una fiammata è stata notata anche dai passeggeri rimasti a terra. I piloti hanno così fatto ritorno in aeroporto: qui i decolli sono stati sospesi per eseguire tutti gli accertamenti del caso, mentre alcuni voli sono stati dirottati sugli aeroporti di Malpensa e Orio Al Serio. Ma come è possibile che anche con un solo motore un aereo riesca a tornare in aeroporto? Come funziona la sicurezza in volo? Ha spiegato tutto a Fanpage.it il Generale ora in pensione Carlo Landi, già comandante del Reparto Sperimentale Volo dell'Aeronautica militare e qualificato in sicurezza volo e investigazione incidenti.

Il tragitto dell'aereo (da Twitter, Aeroporti Lombardi)
Il tragitto dell'aereo (da Twitter, Aeroporti Lombardi)

La sicurezza in volo

"Tutte le organizzazioni internazionali e nazionali, che lavorano soprattutto sull'assistenza in volo, hanno strumenti e regole che servono a preservare l'incolumità dei passeggeri e dell'equipaggio anche in caso di situazioni d'emergenza. Questo modo di lavorare ha fatto sì che il trasporto aereo sia il trasporto più sicuro che c'è al mondo", spiega il Generale. Che poi aggiunge:  "L'architettura del velivolo e l'addestramento dei piloti e dei controllori contribuiscono a risolvere con successo situazioni di emergenza, come l'impatto tra un uccello e un velivolo che provoca lo spegnimento di uno dei motori. Anche quando un aeroplano perde entrambi i motori, l'incolumità dei passeggeri è sempre al primo posto".

Il Generale ha spiegato che, da calcoli recenti, ogni anno negli Stati Uniti ci sono quasi 14mila casi di impatti tra uccelli e velivoli ma in rarissimi casi situazioni simili portano a gravi conseguenze per i passeggeri. "Solo una minima parte producono danni al velivolo. Si è calcolato che muore un essere umano ogni miliardo e mezzo di ore di volo per colpa di questi impatti. Numeri quindi bassissimi". A situazioni come queste, dunque, i piloti sono addestrati e sanno come procedere.

Cosa è successo sul volo AZ1765 diretto a Palermo

"Dopo l'impatto tra aereo e volatili i piloti hanno deciso di spegnere il motore destro, comunicandolo alla torre di controllo. Il pilota ha visto l'uccello arrivare e abbattersi sul muso dell'aereo, solo dopo il volatile è entrato nel motore. Quando l'equipaggio ha avvertito il colpo prodotto dal malfunzionamento della turbina ha provveduto a ‘isolare' il motore spegnendo e chiudendo il carburante. Ricordiamo che i motori aeronautici sono costruiti e collaudati per resistere a questi tipi di situazioni". Subito la decisione di rientrare in aeroporto a Linate: "Quando si perde un motore il pilota ha nella maggior parte dei casi la potenza necessaria e tempo sufficiente per tornare in aeroporto e atterrare. I piloti – come si sente nella comunicazione via radio – hanno agito con grande professionalità. Il modo di parlare del controllore e del pilota dimostra che la situazione è sempre sotto il loro controllo. Il pilota sa esattamente cosa sta accadendo e conosce le alternative che può attuare. Tutti sono ben addestrati", conclude il Generale Landi.

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