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I comuni dell’hinterland milanese contro Sala: “Faremo una Ztl per far pagare i milanesi in transito”

Varchi a pagamento “per i milanesi”, una vendetta contro la neo Area B a Milano. “Utilizzeremo le risorse per compensare l’inquinamento che Sala sta scaricando sulla prima cintura”. L’ha detto il sindaco di Sesto San Giovanni, Roberto Di Stefano.
A cura di Francesca Del Boca
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E finalmente è arrivata l'Area B milanese, la ztl cittadina che dal lunedì al venerdì vieta l'ingresso ai veicoli più inquinanti (auto a benzina Euro 2, diesel Euro 4 e 5). Accolta da polemiche provenienti da ogni dove, dalle associazioni di categoria dei lavoratori, dalle opposizioni in Consiglio comunale e dai pendolari. Ora al coro di lamentele si aggiungono pure loro: i comuni dell'hinterland di Milano. Sesto San Giovanni in testa.

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Varchi d'accesso per i milanesi

"Abbiamo in mente di realizzare anche noi dei varchi di accesso, in maniera tale che il milanese che vuole entrare nei nostri comuni dovrà pagare e quelle risorse le utilizzeremo per compensare l'inquinamento che Sala sta scaricando sui comuni della prima cintura", ha annunciato il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano a Local Team. Ironico?

Sono 318mila le macchine di chi abita nell'hinterland che non potranno più entrare a Milano

Quel che è certo, è che le barriere di Area B sicuramente impattano anche sugli abitanti della cintura intorno alla città. Se sono infatti circa 165mila le vetture di proprietà di milanesi che non possono più circolare nell’area (24,2 per cento sul totale), il numero sale a 483mila se si considera anche l’hinterland di Milano (26,7 per cento). Sono all'incirca 318mila, dunque, le macchine di chi abita nei paesi dell'area metropolitana che dal primo ottobre hanno il divieto di ingresso a Milano.

Il confine dei pendolari

"Sala fa l'ecologista con l'inquinamento degli altri, ha preso una decisione che non risolve il problema ma lo sta spostando. Abbiamo diverse fermate della metro qui a Sesto, saranno intasate dal traffico pendolare di oltre 450mila veicoli che non possono entrare e che si fermeranno al confine".

E poi la stoccata finale. "È una scelta non condivisa con tutti i sindaci della città metropolitana. Spiace dirlo ma in un contesto come quello che stiamo vivendo, con continui aumenti della benzina e delle materie prime, andare a impoverire il ceto medio ulteriormente per acquistare nuovi mezzi mi sembra una scelta non condivisa, scellerata".

Beppe Sala non cambia idea

Il sindaco milanese Beppe Sala, intanto, davanti alle critiche non ha mai abbassato la testa. E ha guardato sempre avanti con ostinazione. "Non c'è la minima possibilità che io possa cambiare idea", ha sempre ripetuto, come un mantra, nei mesi scorsi. L'ha ribadito anche ieri, quando le opposizioni hanno occupato l'aula consigliare sventolando cartelli di protesta contro l'Area B: "Non torno indietro".

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