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Garbagnate, malato terminale ucciso con dosi letali di farmaci: arrestato il nipote infermiere

Un uomo di 49 anni è stato fermato con l’accusa di aver ucciso lo zio 87enne e si trova adesso ai domiciliari. Il 49enne, di professione infermiere, nelle serate del 9 e del 10 ottobre avrebbe somministrato, manomettendo un macchinario, dosi letali di farmaci allo zio, malato terminale e ricoverato all’ospedale di Garbagnate Milanese. L’anziano parente è poi morto proprio a causa dei farmaci somministrati.
A cura di Francesco Loiacono
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È accusato di aver ucciso con dosi letali di farmaci lo zio, anziano malato terminale. Per questo motivo un 49enne di Paderno Dugnano, L.P., è stato fermato lo scorso 22 ottobre dai carabinieri a Garbagnate Milanese. La brutta vicenda è venuta alla luce lo scorso 12 ottobre, quando un medico dell'ospedale Salvini di Garbagnate ha denunciato che l'anziano paziente, un 87enne che si trovava sedato e sottoposto a ventilazione meccanica, aveva verosimilmente ricevuto delle infusioni di farmaci sedativi in dosi particolarmente elevate, tali da condurlo al decesso.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore Nicola Rossato e dal procuratore aggiunto Laura Pedio, hanno accertato che nelle serate del 9 e 10 ottobre l'anziano aveva ricevuto la visita del nipote, l'unico col pass per poter visitare lo zio. Il nipote è risultato poi essere un infermiere professionale già operatore di rianimazione, conoscitore quindi del funzionamento della pompa di infusione. Proprio in quelle due serate, dall'analisi del registro eventi del macchinario di infusione collegato al paziente, si sono potute accertare complessivamente cinque infusioni immediate di medicinali a dosi e velocità notevolmente superiori a quelle previste dalla terapia prescritta al paziente.

A somministrare quelli che in gergo medico vengono definiti i "boli", manomettendo il macchinario, sarebbe stato quindi proprio il 49enne. I militari dell'Arma sono entrati in azione il 22 ottobre: vedendo che l'uomo non si era presentato al lavoro senza fornire una giustificazione, dal Gps sono riusciti a localizzare la sua auto nel parcheggio dell'aeroporto di Linate. I carabinieri hanno così scoperto che l'uomo aveva prenotato un volo per Parigi: si sono fiondati in aeroporto ma non hanno trovato il 49enne sull'aereo su cui avrebbe dovuto essere. Il 49enne aveva infatti improvvisamente cambiato idea: dopo aver acquistato il biglietto ed essersi recato nella zona d’imbarco aveva rinunciato al volo ed era tornato a casa. Proprio nella sua abitazione è stato bloccato dai carabinieri, che hanno eseguito nei suoi confronti il fermo di indiziato di delitto. Il provvedimento è già stato convalidato dal giudice per le indagini preliminari di Milano, che ha disposto per l'uomo gli arresti domiciliari.

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