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Ecco in quali comuni della Lombardia sono stati sparsi i fanghi tossici: c’è anche Milano

I carabinieri forestali di Brescia hanno completato la mappa relativa ai terreni delle aziende agricole e dei comuni in cui sono stati sparsi i fanghi tossici: in totale sono 78 i comuni del Nord Italia e 176 le aziende coinvolte. A essere finita sotto inchiesta è l’azienda Wte. Adesso bisogne provvedere alla bonifica, ma considerata la mole di aree interessate probabilmente non basteranno nemmeno i 12 milioni di euro sequestrati all’impresa per eseguirla.
A cura di Ilaria Quattrone
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Sono accusati di aver sparso 150mila tonnellate di fanghi tossici tra il 2018 e il 2019. Fanghi che spacciavano come fertilizzanti per i campi agricoli, ma che in realtà nascondevano sostanze nocive. I carabinieri forestali di Brescia sono riusciti a completare la mappa di tutti i terreni contaminati: stando a quanto riportato dal quotidiano "Il Corriere della Sera" sono 78 i comuni interessati, di cui 31 solo nella provincia di Brescia, e 176 le aziende coinvolte. A essere finita sotto inchiesta è la Wte, una nota azienda di smaltimento e riciclo dei rifiuti, con impianti a Quizzano, Calvisano e Calcinato. In totale sono 15 le persone indagate. 

Chi si occuperà della bonifica dei terreni

Dopo essere stati informati sulle quantità e le aree interessate, i Comuni dovranno provvedere alla bonifica. Saranno richieste ulteriori analisi per comprendere se vi sia e a quanto ammonti il rischio ambientale. Se le amministrazioni comunali non potessero occuparsene o se l'azienda e i proprietari dei terreni dovessero rifiutare, sarà la Regione a eseguirla. La bonifica prevede la rimozione dei primi trenta centimetri: in totale si tratta di dieci milioni di metri cubi di terreni. "Non basterebbero nemmeno i dodici milioni sequestrati alla Wte –  scrive sul suo profilo Facebook Emilio Fedrighini consigliere comunale di Milano – evitiamo di illuderci che la caccia al colpevole possa risolvere un problema che riguarda l'ambiente e la salute di tutti".

Le province lombarde interessate

Anche la città di Milano, secondo l'inchiesta, sarebbe tra le aree interessate. In Lombardia oltre ai terreni della provincia di Brescia e in particolare quelli di Calcinato, Quinzano, Calvisano, Mazzano, Lonato, Manerbio, Montirone, Fiesse, Brescia, Bagnolo Mella, Bedizzole, Botticino, Dello, Leno, Gambara, Ghedi, Isorella, Offlaga, Nuvolera, Orzinuovi, Ospitaletto, Pavone Mella, Pontevico, Poncarale, Pralboino, Remedello, Rezzato, Roccafranca, San Paolo, Verolanuova, Visano, sono stati contaminati anche quelli della provincia di Como (Mozzate) e quelli della provincia di Milano con: Abbiategrasso, Bareggio, Basiglio, Boffalora sopra Ticino, Canegrate, Legnano, Magenta, Meserio, Milano, Parabiago e Robecco sul Naviglio.

In provincia di Mantova invece risultano inseriti nell'elenco i comuni di: Asola, Canneto sull'Oglio, Casalromano, Castiglione delle Stiviere, Cavriana, Ceresara e Volta Mantovana. La questione riguarda anche la provincia di Cremona con: Casalmorano, Castellone, Castelvisconti, Derovere, Formigara, Gussola, Martigiana di Po, Persico Dosimo, Piedena Drizzona, Pieve d'Olmi, Pieve S. Giacomo, Scandolara Ravara, Sospiro e Torricella del Pizzo e infine anche la provincia di Lodi (Casalpusterlengo, Lodi, Castiglione d'Adda e Cavenago d'Adda) e quella di Pavia (Marzano e Monticelli Pavese).

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