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Covid 19

Cosa cambia se la Lombardia diventa zona arancione

In Lombardia migliorano gli indicatori sul contagio da Coronavirus. Se il trend positivo fosse confermato, nei prossimi giorni la Regione potrebbe passare da zona rossa a zona arancione. Ecco cosa cambierebbe per quanto riguarda gli spostamenti personali, l’apertura di bar, ristoranti e negozi, i trasporti e le scuole.
A cura di Simone Gorla
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Nell'ultima settimana le misure restrittive anti Coronavirus imposte a partire dalla fine di ottobre in Lombardia iniziano a dare qualche effetto positivo. L'indice di contagio Rt è in calo da alcuni giorni, così come anche altri indicatori. Il numero di nuovi contagi giornalieri si è stabilizzato, i ricoverati in terapia intensiva aumentano ancora, ma più lentamente. Resta ancora molto alto il bilancio deceduti ma questo, ha spiegato a Fanpage.it l'epidemiologo Carlo La Vecchia, è l'ultimo indicatore a migliorare. Se il trend positivo dovesse confermarsi, la Lombardia potrebbe lasciare la zona rossa e passare in zona arancione, così come il Piemonte. L'ipotesi sarà discussa tra Regioni e Governo. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha chiuso a questa ipotesi, ricordando che "e prime regioni entrate in zona rossa dovrebbero essere anche le prime a uscirne". Cosa cambierebbe in Lombardia con il passaggio alla zona arancione?

Spostamenti all'interno del proprio comune di residenza

La zona rossa prevede il divieto di circolazione assoluto. Si può uscire di casa solo per comprovati motivi di lavoro o scuola, salute, necessità e urgenza (con autocertificazione) e fare attività sportiva individuale nei pressi della propria abitazione. La zona arancione consente di circolare all'interno del proprio comune di residenza senza bisogno di autocertificazione, salvo nelle ore di coprifuoco, quindi tra le ore 5 e le 22. Resta vietato spostarsi fuori dal proprio Comune senza ragione motivata, e di conseguenza anche fuori da provincia e Regione.

Le regole per bar, ristoranti e negozi

Con la zona arancione restano chiusi bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie, cui resta consentito solo il servizio da asporto e consegna a domicilio.  Potrebbero invece riaprire i negozi al dettaglio che al momento sono chiusi. La novità riguarderebbe quindi tutte le attività tranne alimentari, edicole, farmacie, tabacchi e negozi che vendono beni di prima necessità, che sono sempre rimasti aperti. Resterebbe la chiusura dei centri commerciali nei weekend e nei festivi e prefestivi.

Scuole e trasporto pubblico

Nessuna differenza per il traporto pubblico: la capienza massima su treni, autobus, tram e metropolitane resterebbe del 50% per cento: si tratta infatti di una misura estesa a tutto il territorio nazionale. Con la zona arancione, gli studenti delle seconde e terze medie potrebbero tornare a scuola. Le superiori resterebbero a distanza. La ripresa delle lezioni in presenza, però, dipende anche dal via libera della Regione, che potrebbe decidere di tenere chiusi gli istituti con un'ordinanza.

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