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Covid 19

Coronavirus, Ats Milano: “Finché Rt è sopra 1 l’infezione cresce e le preoccupazioni restano”

“Finché l’indice di contagio Rt è sopra 1, l’infezione cresce e le preoccupazioni rimangono”. Così il direttore sanitario di Ats Milano Vittorio Demicheli commentando il valore di Rt nel capoluogo di regione lombardo, avvisando che, per essere più sicuri, “deve andare abbondantemente sotto il valore di 1”.
A cura di Filippo M. Capra
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Alle parole positive e di speranza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha dichiarato come in regione si sia raggiunto "il plateau e ora comincerà la discesa", commentando i contagi da Covid, arrivano dichiarazioni più severe dal direttore sanitario dell'Ats Milano.

Direttore sanitario Ats Milano: Con Rt sopra 1 l'infezione cresce

Durante un collegamento con RaiNews24, il direttore sanitario dell'Ats Milano, Vittorio Demicheli, ha dichiarato che "l'indice Rt deve andare abbondantemente sotto 1", ricordando che "finché è sopra 1, l'infezione cresce e quindi le preoccupazioni restano". Al momento, a Milano l'indice di contagio Rt si mantiene su livelli pari tra 1,2 e 1,3, mentre in Lombardia, stando all'ultimo aggiornamento dell'Istituto superiore di sanità, si attesta all'1,46. La bontà dei dati, calati significativamente dallo scorso ottobre, anche a causa di un mancato tracciamento dei contagi da Covid, aveva indotto il presidente della Regione a chiedere al Ministero della Salute di considerare l'idea di rendere la Lombardia zona arancione, allentando dunque le misure. Il ministro Roberto Speranza, però, ha fatto sapere che non si trova d'accordo con la richiesta, motivo per cui la regione governata da Fontana resterà ancora per qualche tempo zona rossa.

Zone arancioni nella zona rossa, Gori ci pensa

In aiuto del governatore Fontana, che anche stamattina ha ribadito come i dati attuali della Lombardia siano in linea con la criticità arancione, arriva l'ultimo Dpcm che gli consente, d'accordo con il ministro della Salute, di rendere zone arancioni alcune province meno colpite. Tra queste, Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona. Lo stesso sindaco orobico Giorgio Gori ha dichiarato di aver chiesto al Ministero della Salute un confronto per capire i margini di operatività in merito.

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