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Commissione d’inchiesta Lombardia non indagherà su seconda e terza ondata: opposizioni furibonde

La Commissione regionale d’inchiesta sul Covid lombarda non indagherà sulla seconda e sulla terza ondata del contagio. Furibonde le opposizioni che nella nota diramata parlano di “un pessimo segnale, nemmeno il primo, e scarsa volontà di trovare un piano comune su cui costruire la sanità dei prossimi anni”.
A cura di Filippo M. Capra
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La Commissione regionale d'inchiesta sul Covid lombarda non indagherà sulla seconda e sulla terza ondata del contagio. Questo quanto deciso dalla Commissione stessa che nella giornata di ieri, lunedì 7 giugno, ha respinto la richiesta delle minoranze presentata quindici giorni fa per estendere le indagini anche al proseguo della tragedia tra ottobre 2020 e febbraio 2021. Furibonde le opposizioni che in una nota congiunta commentano la decisione della Commissione descrivendola come "un pessimo segnale, per la verità non il primo, di una mancanza di volontà di arrivare ad acclarare procedure e responsabilità che hanno portato la Lombardia ad essere involontaria protagonista della vicenda del Covid-19".

"Segnale di scarsa volontà di trovare piano comune su cui costruire"

Nella nota, firmata da tutti i capigruppo delle opposizioni, da Fabio Pizzul (Pd) a Massimo de Rosa (M5s), Elisabetta Strada (Lce), Michele Usuelli (+Europa/Radicali) e Niccolò Carretta (Azione), si legge che "la commissione è nata con l’intento di porre rimedio agli errori e ai limiti di un sistema sanitario regionale che non ha retto all’urto del virus ma, pur non volendo violare la segretezza delle sedute, non si può non rilevare che l’atteggiamento della Giunta e delle forze di maggioranza è stato poco incline a favorire questo intento originale". Secondo gli esponenti dei partiti politici sopracitati, "la bocciatura della nostra proposta, proprio mentre prende il via la discussione della riforma della sanità lombarda, è anche un segnale della scarsa volontà di trovare un piano comune su cui costruire la sanità dei prossimi anni. A questo punto, la commissione va verso il termine dei suoi lavori senza poter approfondire le fasi più drammatiche della pandemia". Pizzul, de Rosa, Strada, Usuelli e Carretta hanno però promesso che "continueremo fino in fondo il nostro impegno per raccogliere documenti e testimonianze su quello che è accaduto, ma non possiamo nascondere il nostro disappunto".

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