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Anziano accoltella l’ex compagna del figlio morto di cancro: “Non so quanti colpi le ho dato”

Un anziano di 81 anni ha accoltellato l’ex compagna del figlio che ospitava in casa dopo la morte proprio dell’uomo. Durante un litigio, l’ennesimo, l’ha colpita: la donna è ricoverata in gravissime condizioni a Milano.
A cura di Ilaria Quattrone
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Immagine di repertorio
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"Senza rendermene neanche conto, con il coltello le ho dato un colpo, due colpi: non so quanti colpi le ho dato. Mi dispiace. Mi chiama papà, non lo so perché. Mi ricordo che mentre la portavano via mi diceva: “Papà, che cosa hai fatto?": a dirlo è Francesco Russotti, l'uomo di 81 anni che ha tentato di uccidere una 54enne, nonché ex compagna del figlio, che ospitava in casa sua a Milano.

La donna è ricoverata in gravissime condizioni all'ospedale Niguarda di Milano mentre l'anziano è in carcere. Ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia Magenta, l'uomo ha cercato di fornire un movente. Ha raccontato, così come riportato dal quotidiano "Il Giorno", di ospitare la donna da ormai tre mesi e mezzo.

La confessione dell'81enne

"Lei abitava in zona San Siro prima di essere sfrattata. Lei mi ha chiesto aiuto e io le ho dato la disponibilità della cameretta. Io per 7 anni le davo 50 euro ogni lunedì per aiutarla e in più per i medicinali che servivano a lei le davo dai 50/60 ai 100/110″. Russotti ha detto di aver iniziato a credere che la 54enne spendesse quel denaro per acquistare alcol e droga: "Mi ha dato dell’infame perché avevo chiamato la polizia o i carabinieri nei giorni scorsi".

Stando alle sue parole, la donna avrebbe provato a vendere anche alcuni televisori e, durante l'ultima discussione, avrebbe spaccato uno specchio, gettato alcuni cuscini dal balcone e rotto anche alcuni bicchieri: "Dopo questi fatti, ho preso un coltello e l’ho colpita in bagno". La vittima è riuscita a uscire di casa e citofonare ai vicini: è stata trovata dagli operatori del 118 in una pozza di sangue.

Nel frattempo l'uomo è rimasto in casa. Ha chiamato il numero unico delle emergenze 112, ha confessato l'omicidio e ha poi telefonato al fratello. Ai carabinieri ha confessato tutto e ha detto loro che l'arma del delitto si trovava in camera da letto.

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