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Migranti, localizzato il relitto della tragedia del 18 aprile

La Marina Militare ha localizzato in fondo al mare un barcone correlabile alla tragedia del 18 aprile scorso dove si suppone morirono almeno 800 migranti.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: "Già individuati numerosi corpi". All'interno del relitto sarebbero stati già individuati molti cadaveri, lo ha reso noto la Procura di Catania che indaga sul naufragio del 18 aprile scorso. "Nei pressi del relitto localizzato dalla Marina militare è stato individuato il corpo di un uomo, all'interno dello scafo e anche nel ponte più basso sono stati individuati numerosi altri corpi" hanno spiegato fonti della magistratura. Intanto il governo di Tripoli, Esecutivo non riconosciuto dalla comunità internazionale a differenza di quello insediato a Tobruk, ha annunciato pattugliamenti per impedire gli imbarchi di clandestini. Il progetto prevede di piazzare uomini armati lungo le coste per fermare gli imbarchi di immigrati come atto di mutua cooperazione con l'Europa.

La Marina militare italiana poco fa ha annunciato di aver localizzato in fondo al mare nel Canale di Sicilia, a circa 85 miglia a nord est dalle coste libiche, un barcone usato dai migranti collegabile alla tragedia avvenuta il 18 aprile scorso dove si suppone morirono almeno 800 migranti. A quanto si apprende l'imbarcazione si trova ad una profondità di circa 375 metri. "I Cacciamine Gaeta e Vieste hanno rilevato a 375 metri di profondità un relitto correlabile al motopesca affondato il 18 aprile" hanno spiegato gli uomini dalla Marina militare, aggiungendo: "Il relitto di colore blu e ha una lunghezza di 25 metri". Il ritrovamento del barcone è stato possibile grazie alle strumentazioni delle navi della Marina militare, in particolare grazie ai sonar e al mezzo subacqueo "Gigas" in dotazione ai cacciamine. Sul posto del ritrovamento oltre ai due cacciamine la Marina sta impiegando come unità navale di appoggio anche la corvetta Sfinge.

La Marina Militare si sta occupando del ritrovamento del relitto su richiesta della Procura di Catania che indaga sul caso. I 28 superstiti del naufragio infatti furono portati nel capoluogo etneo e la locale Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta e disposto l'arresto di due sopravvissuti ritenuti gli scafisti del barcone della strage. Secondo il racconto dei sopravvissuti alla terribile tragedia il naufragio sarebbe dovuto sia allo spostamento dei migranti sull'imbarcazione, che era sovraffollata, sia all'errata manovra dello scafista che l'ha portata a collidere con il mercantile portoghese che poi era arrivato in soccorso. Secondo un calcolo approssimativo a bordo vi erano circa 850 persone, ma non è stato possibile accertare il numero dei morti perché i superstiti riferiscono di cifre comprese tra i 400 e 950 passeggeri.

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