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Migranti: dal vertice UE ok al ricollocamento di 24mila profughi dall’Italia

Il Consiglio dei Ministri degli Interni dell’Unione Europea ha approvato lo schema per il ricollocamento di 40mila profughi dall’Italia (24mila) e dalla Grecia (16mila) in due anni.
A cura di Antonio Palma
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Ore 18.00 – Il Consiglio dei Ministri degli Interni dell'Unione Europea ha approvato lo schema per il ricollocamento di 40mila profughi dall'Italia (24mila) e dalla Grecia (16mila) in due anni agli altri Paesi UE. La decisione riguarda i richiedenti asilo arrivati o che arriveranno tra il 15 agosto 2015 e il 16 settembre 2017. "E' un importante messaggio politico", dice la presidenza lussemburghese di turno Ue. E poi, "si crea la base legale per l'attuazione degli hotspot (centri identificazione dei migranti). Intanto la Francia avverte che sono "pronte le disposizioni" per ristabilire nuovamente i controlli alla frontiera francese con l'Italia "se si ripeterà una situazione identica a quella di alcune settimane fa".

UPDATE: Via libera dell'Ue all'uso della forza contro gli scafisti. L'Unione europea ha approvato la fase due della delibera della missione Ue nel Mediterraneo che prevede tra le altre cose anche l'uso della forza contro gli scafisti. Si tratta infatti della seconda fase della missione eunavfor med, già approvata il 30 luglio che prevede anche l'abbordaggio dei barconi e la ricerca attiva dei trafficanti oltre alla distruzione dei natanti usati per trasportare i migranti. Ovviamente non c'è autorizzazione ad approdare sul suolo libico da dove partono gli scafi né a entrare nelle acque territoriali libiche. La missione infatti si dovrà svolgere solo nelle acque internazionali e in quelle dei Paesi membri dell'Ue. L ’operatività della missione è prevista entro i primi di ottobre.

UPDATE: Ripresi i collegamenti ferroviari tra la Germania e l'Austria – Dopo circa 12 ore di sospensione sono ripresi questa mattina presto i collegamenti ferroviari tra la Germania e l'Austria. Lo stop ai convogli era stato deciso ieri nell'ambito delle misure di emergenza alle frontiere imposte da Berlino nel tentativo di arginare la marea di rifugiati che entrano nel paese. Un portavoce della società ferroviaria tedesca Deutsche Bahn AG (DB) ha reso noto che i treni hanno iniziato a partire alle 7 del mattino, ad eccezione del tratto tra la città austriaca di Salisburgo e Monaco di Baviera, nel sud della Germania, per la presenza di migranti lungo i binari. Anche le Ferrovie Federali Austriache hanno annunciato che il servizio per la Germania è stato riavviato ma hanno avvertito i passeggeri che ci saranno controlli di documenti da parte delle autorità tedesche. I controlli alle frontiere decisi da Berlino infatti rimangono.

Dopo l'enorme afflusso di migranti e profughi dei giorni scorsi, la Germania ha deciso di sospendere il trattato di Schengen e di chiudere le frontiere al confine con l'Austria, principale canale di passaggio dei migranti. Lo ha annunciato domenica sera il ministro degli interni di Berlino, Thomas de Maizière, sottolineando che la Germania ha reintrodotto "temporanei controlli" alla frontiera con l'Austria. A seguito della stessa decisione sono stati sospesi fino a data da stabilirsi anche i collegamenti ferroviari tra i due Paesi. Del resto a Monaco di Baviera la situazione era ormai diventata al limite tanto che era stato chiesto aiuto agli altri Lander che però hanno risposto di essere stati colti di sorpresa e quindi di essere impreparati ad affrontare il flusso dei migranti. "La Germania ha bisogno di proteggere se stessa" ha dichiarato il rappresentante del governo tedesco, spiegando che i controlli ai confini permetteranno che i flussi enormi di rifugiati in arrivo possano essere gestiti in maniera ordinata. Allo stesso tempo però la Germania chiede un intervento unitario dell'Ue e l'immediata approvazione delle regole delle quote.

"La decisione tedesca sottolinea l'urgenza di un accordo sulle misure proposte dalla commissione per gestire la crisi. Serve un'approvazione rapida del piano europeo sui rifugiati" ha confermato anche il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. La Commissione europea ha fatto sapere di approvare la decisione di Berlino, perché "la temporanea reintroduzione dei controlli di frontiera tra Stati membri è una possibilità eccezionale esplicitamente prevista e regolata dal codice frontiere di Schengen,in caso di situazione di crisi". Un plauso è arrivato anche dall'Ungheria che da tempo insiste sui controlli alla frontiera.

Delle quote e del piano della Commissione sui rifugiati si discuterà oggi alla riunione dei Ministri dell'Interno dei Paesi Ue membri del Consiglio Giustizia Affari Interni dell'Unione Europea. Il vertice straordinario sull’immigrazione, che si terrà a Bruxelles, dovrà adottare il piano iniziale per la ricollocazione di 40mila richiedenti asilo, discutendo poi gli ulteriori 120mila, secondo quote diverse Paese per Paese. Proprio quest'ultimo punto sarà tema di scontro acceso con molti Paesi dell'est pronti a porre il veto sulle quote obbligatorie.

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