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Matteo Salvini: “Non c’è scelta, taglierò le tasse finché non si dimezza la disoccupazione”

Matteo Salvini ha annunciato di sentire parole positive su “flat tax e autonomie”, spiegando di vedere “la riduzione delle tasse come l’unico modo per far tornare a crescere il Paese”. Secondo il ministro dell’Interno “bisogna ridiscutere i vincoli europei che stanno portando l’Italia alla disoccupazione e alla precarietà”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"Il governo ha lavorato bene per 11 mesi trovando una sintesi, ma nell'ultimo mese di campagna elettorale ci sono stati bisticci e polemiche e io ho cercato sempre di non replicare", ha spiegato il leader della Lega, Matteo Salvini, intervistato a Radio Anch'io. "Ora sento parole positive sul sì alla flat tax e all'autonomia – ha spiegato il ministro dell'Interno – mentre il decreto sicurezza bis è pronto da tempo". Per quanto riguarda "la riduzione delle tasse", il vicepresidente del Consiglio ha sottolineato che "non è un pallino di Salvini, ma è l'unico modo per tornare a far crescere questo Paese e ridurre il debito". Infatti, secondo il leader del Carroccio, "ogni anno, se si va avanti con la politica dell'austerità, il debito sale di 65 miliardi di euro", ma ora "è giunto il momento della presa d'atto che i tagli fanno crescere il debito".

"Il rispetto dei vincoli europei sta portando il Paese alla disoccupazione e alla precarietà – ha continuato Matteo Salvini – alla chiusura degli ospedali e al blocco degli investimenti". Ma, secondo il ministro dell'Interno, "quei vincoli si possono ridiscutere con gli altri Paesi europei durante un incontro intergovernativo di tutti i nuovi governi in Europa". Per quanto riguarda il deficit "non mi interessa sforare il 3%, non mi interessano i numeri, io metto al centro il diritto al lavoro – ha sottolineato il leader della Lega – Fino a che la percentuale di disoccupati, che è del 10%, ovvero 5 milioni di persone, non si dimezza, io in Italia investo e taglio le tasse, mettiamo questo come vincolo numerico".

Matteo Salvini ha messo in chiaro che "si fa e si farà tutto il possibile per rimanere nei parametri stabiliti". Ma poi, rivolgendosi al giornalista che lo intervistava, ha spiegato: "Ma se suo figlio ha fame e per dargli da mangiare lei deve ridiscutere un parametro stabilito a tavolino in un ufficio lei cosa fa? Sta al parametro e lascia suo figlio con la fame? No – ha continuato il leader della Lega – viene prima mio figlio e questo ragionamento lo fanno tutti, è una non scelta".

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