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Matteo Salvini lancia l’ipotesi di una tassa sulle cassette di sicurezza: “È nuova pace fiscale”

Matteo Salvini lancia l’ipotesi di una imposta sulle cassette di sicurezza, con l’obiettivo di far emergere e far circolare quei soldi che appaiono come se fossero “nascosti”. Il leader della Lega spiega: “Serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo. Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli”.
A cura di Stefano Rizzuti
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L’ipotesi è quella di una tassa sulle cassette di sicurezza. Un modo, secondo il vicepresidente del Consiglio e leader della Lega, Matteo Salvini, per rimettere in circolo dei soldi che a suo parere è come se fossero “tenuti solo il materasso”. Salvini lancia questa ipotesi durante la puntata di Porta a Porta che andrà in onda questa sera su Rai 1. “Non parlo di soldi all'estero, se qualcuno ce li ha portati sono affari suoi”, spiega il vicepresidente del Consiglio. Che però spiega: “Ma mi dicono che ci sono centinaia di miliardi in cassette di sicurezza, fermi. Potremmo metterli in circuito per gli investimenti. Si potrebbe far pagare un'imposta e ridare il diritto di utilizzarli”.

La proposta di Salvini riguarda soldisostanzialmente nascosti”, stando alle parole del conduttore di Porta a Porta, Bruno Vespa. A cui risponde lo stesso vicepresidente del Consiglio: “Parliamo di soldi tenuti sotto il materasso”. Salvini spiega un po’ meglio la sua ipotesi: “Posso farmi pagare un'imposta, se sono soldi frutto di guadagni lecitamente ottenuti, e consentire di usarli nuovamente? Sono soldi nascosti, ma l'Italia è piena di soldi tenuti sotto il materasso”. Nel dibattito in studio ci si sofferma sul fatto che questi soldi siano non dichiarati e sulla domanda il leader della Lega risponde senza dubbi: “Certo”. Ribadendo anche la sua linea in tema di evasione, più volte già affermata in passato: “L’unico modo per combattere l’evasione è tagliare le tasse”.

Sulla questione Salvini precisa poi quanto detto a Porta a Porta: “Dopo Equitalia, serve una pace fiscale per far emergere il denaro contante depositato nelle cassette di sicurezza, fermo. Con una nuova pace fiscale daremmo il diritto di utilizzarli, e lo Stato incasserebbe miliardi da reinvestire per la crescita”. L’idea, dunque, è quella di una nuova pace fiscale dopo quella della rottamazione ter e del saldo e stralcio, entrambi prorogati fino al 31 luglio 2019 con un emendamento approvato proprio oggi in commissione alla Camera.

Ma sul tema arrivano subito gli attacchi da parte dell’opposizione, a partire dal Partito Democratico con il capogruppo in commissione Bilancio alla Camera, Luigi Marattin: “L’avevamo detto che sarebbero arrivati a toccare i risparmi degli italiani. Certo, non ci aspettavamo così presto. Irresponsabili”.

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