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Marchionne a rapporto da Monti, sabato il faccia a faccia Governo-Fiat

Alla fine l’incontro tanto attesto ci sarà: “Il Presidente del Consiglio ha avuto una conversazione telefonica con il dottor Sergio Marchionne durante la quale si è convenuto di incontrarsi sabato 22 alle ore 16 a Palazzo Chigi”, recita la nota del Governo. Oggetto dell’incontro il futuro della Fiat.
A cura di Biagio Chiariello
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Marchionne a rapporto da Monti, sabato il faccia a faccia Governo-Fiat

L'amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, è arrivato intorno alle 8 di oggi, 19 settembre, all'aeroporto torinese di Caselle dagli Usa con il suo aereo privato. In questi giorni il numero uno del Lingotto dovrà lavorare ad un nuovo piano di investimenti per l'Italia, prima dell'appuntamento più importante della settimana: sabato a Palazzo Chigi col Presidente del Consiglio, Mario Monti. A Roma, Marchionne ci andrà col presidente della Fiat John Elkann. All’incontro, informa la nota governativa, parteciperanno anche il ministro per lo Sviluppo economico Corrado Passera e il ministro del Lavoro Elsa Fornero (quest'ultima "vittima" della discussa vignetta di Vauro sulla "Ministra Squillo", definita poi «vergognosa e maschilista» dalla diretta interessata). L'esecutivo vuole chiarezza sull'impegno per il Paese e sul futuro degli stabilimenti italiani, dopo la decisione di dire addio al tanto decantato progetto Fabbrica Italia. E' ovvio che la speranza di tutti è che la Fiat resti in Italia, ma la parola d'ordine tra i soggetti coinvolti nell'incontro sarà "ascolto".

Marchionne, dal canto suo, mette le mani avanti in merito ad una possibile fuga dall'Italia: «Io non ho parlato di esuberi, non ho proposto chiusure di stabilimenti, non ho mai detto che voglio andar via – ha detto in un'intervista a Repubblica -. Ci vuole una responsabilità molto elevata per fare queste scelte oggi. Sta succedendo esattamente quello che avevamo detto alla Consob un anno fa». Il problema della Fiat sono i soldi, ha fatto capire Marchionne che si è detto pure disponibile a incontrare il governo. «Ma poi? Fiat sta accumulando perdite per 700 milioni in Europa, e sta reggendo sui successi all'estero. Sono le due uniche cose che contano. Se vogliamo confrontarci dobbiamo partire da qui: non si scappa» E, del resto, le possibilità del governo per stimolare una soluzione positiva, spiegano da Palazzo Chigi, si limitano più che altro al "contesto" cui spesso il premier ha fatto riferimento negli ultimi giorni durante gli incontri con sindacati e associazioni sulla produttività. E tanto per essere chiari sul fatto che soldi non ce ne sono, arrivano anche le parole di John Elkann: «Il contesto in cui ci muoviamo è difficile, quindi dovremo tenerne conto per gli investimenti. Faremo scelte oculate».

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