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Deficit / PIL al 2,4%

Manovra, M5S fa pressioni a Tria per portare l’asticella del deficit al 2,4% del Pil

Il vicepremier Matteo Salvini ha convocato lo stato maggiore della Lega per fare il punto sulla manovra economica. Il vicepremier sta valutando l’ipotesi di alzare al 2,4% il rapporto deficit-Pil, che il vicepremier Luigi Di Maio ha chiesto al ministro dell’Economia Giovanni Tria.
A cura di Annalisa Cangemi
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Nella Nota di aggiornamento al Def il Movimento cinque stelle chiede di portare l'asticella del deficit fino al 2,4% del Pil e la Lega sta valutando se convergere, o meno, sulla richiesta da avanzare al ministro dell'Economia Giovanni Tria, in vista del Cdm che domani dovrebbe varare la Nota. Fonti M5s fanno sapere che l'accordo sarebbe stato già raggiunto, anche se in ambienti governativi vicini alla Lega si tiene invece a sottolineare che si sta ancora discutendo. Secondo quanto si apprende, sarebbe in corso una riunione della Lega a cui prendono parte Matteo Salvini, Giancarlo Giorgetti, Armando Siri, Claudio Borghi e Massimo Bitonci per discutere della proposta del socio di maggioranza. Matteo Salvini ha convocato lo stato maggiore della Lega per il punto sulla manovra economica.

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rispondendo da New York, non dà anticipazioni: "Non do numeri sino a quando non delibereremo. Lo sapremo domani dopo il Consiglio dei ministri".

"Siamo in piena elaborazione della manovra, è un modo per rappresentare alle istituzioni economiche quello che stiamo facendo. Stiamo realizzando delle riforme strutturali, l'Italia ha bisogno di questo, perché ci sono tutte le potenzialità per crescere – ha dichiarato Conte – Dobbiamo solo intervenire per liberare le risorse economiche per un piano infrastrutturale serio. Quando parlo di infrastrutture parlo di quelle materiali e immateriali, per creare un ambiente anche smart per la business community. Ad esempio la semplificazione burocratica che sarà a costo zero". 

Secondo quanto ha appreso la Dire al momento la Lega si è mostrata abbastanza cauta, nonostante fino a pochi giorni fa il leader Matteo Salvini avesse proposto di "sfiorare" il paletto del 3%. Il compito di mediatore, come faceva notare qualche giorno fa il ministro Paolo Savona, spetta al premier Giuseppe Conte che domani dovrà trovare un'intesa tra M5s, Lega e la volontà di Tria che invece non vorrebbe scostarsi dall'1,6%. Secondo una fonte parlamentare qualche decimale potrebbe essere acquisito con una robusta quota dedicata agli investimenti, il che potrebbe portare il rapporto Deficit/pil all'1,9%.

Il Movimento 5 Stelle "vuole tirare per la giacca il ministro Tria e portare il rapporto deficit-Pil al 2,4%. Così mettono a rischio i risparmi degli italiani e i cittadini pagheranno inevitabilmente più tasse", ha attaccato su Twitter Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati.

"I soldi per reddito di cittadinanza e Fornero ci sono nella misura in cui dobbiamo fare dei tagli. Poi il resto lo faremo in deficit", ha assicurato sottosegretario alle Infrastrutture, Armando Siri (Lega), nel corso di "Otto e mezzo", su La7.

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