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Maglia Auschwitzland: anche il Museo di Auschwitz denuncia Selene Ticchi

Non si blocca l’ondata di dissenso nei confronti della maglietta indossata da Selene Ticchi durante la commemorazione della Marcia su Roma tenutasi a Predappio. A indignarsi e a sporgere denuncia, dopo la stessa multinazionale Disney, questa volta, è stato proprio il Museo di Auschwitz. Si apprende dalle parole del deputato Emanuele Fiano, che dichiara inoltre che la denuncia verrà riportata anche in Italia.
A cura di Chiara Caraboni
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Continua a espandersi l'eco di quanto accaduto a Predappio durante la cerimonia di commemorazione della Marcia su Roma. Fino a raggiungere la Polonia. Le conseguenze della distintiva maglietta indossata da Selene Ticchi, t-shirt che riportava la scritta “Auschwitzland”, non sono ancora finite. Questa volta infatti a citarla in merito alla t-shirt che assocerebbe il campo di sterminio al famoso parco giochi della Disney, è direttamente il Museo di Auschwitz al tribunale polacco.

La maglietta, portata con fierezza e sicuramente troppa leggerezza dall’ex candidata sindaco di Budrio per Aurora Italiana e militante di Forza Nuova durante il raduno neo-fascista, ha creato lo scompiglio generale. E per questo ora la Ticchi dovrà rispondere alla pubblica offesa di cui si è resa protagonista. Come ha riportato il deputato del Partito Democratico Emanuele Fiano infatti, in visita ad Auschwitz con una delegazione parlamentare, “quella t-shirt è disgustosa e chi l’ha indossata ha compiuto una provocazione inaccettabile”. Un provvedimento simile a quello preso dal museo probabilmente si rifletterà anche nel nostro Paese: “Denunceremo la Ticchi anche in Italia”, ha infatti detto Fiano.

Il problema sostanziale però, è che secondo Selene Ticchi la maglietta non dovrebbe suscitare tanto scalpore perché è vero che è una provocazione, ma non è altro che “humor nero”. E come ha già spiegato, non è la prima volta che la indossa e "nessuno ha mai da dire niente su questa maglietta".

Dopo essere stata messa alla gogna per aver indignato l’opinione popolare, da destra a sinistra e in tutti i colori, dopo che la Disney è stata avvertita dell’accaduto e della violazione del copyright del font simbolo della nota multinazionale tanto da far smuovere i suoi legali, ora Selene Ticchi dovrà rispondere anche al Museo di Auschwitz. Probabilmente, la prossima volta che aprendo il suo cassetto vedrà quella maglietta, ci penserà due volte prima di indossarla.

A disapprovare la discutibile scelta di vestiario dell’ex candidata sindaca sono state anche Casa Pound e la stessa Forza Nuova, proprio il gruppo politico in cui milita: Selene Ticchi infatti è stata sospesa a tempo indeterminato da Roberto Fiore, fondatore del partito insieme a Massimo Morsello.

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