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Luigi Di Maio: “Voglio il reddito di cittadinanza subito, anche a deficit. Possiamo sforare il 3%”

In un’intervista concessa al Fatto Quotidiano, il vicepremier Luigi Di Maio rilancia l’introduzione del reddito di cittadinanza e dichiara di essere disposto a sforare i parametri europei pur di approvarlo in fretta: “Io voglio realizzare subito le tre misure principali del contratto di governo: superamento della legge Fornero, reddito di cittadinanza e flat tax. ,Stiamo lavorando alla legge di bilancio. Se per raggiungere i nostri obiettivi servirà, accederemo agli investimenti in deficit”
A cura di Charlotte Matteini
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La concessione alla società Autostrade verrà revocata. A garantirlo è il vicepremier Luigi Di Maio, che in un'intervista concessa al Fatto Quotidiano ribadisce l'intenzione del governo: "“La revoca della concessione ad Autostrade procede ottimamente, ci sta lavorando il presidente Conte che è un eccellente avvocato. Certo, mi aspetto che ci facciano causa: cosa puoi aspettarti da persone che come prima dichiarazione sulla tragedia di Genova hanno negato di avere colpe?”. 

Proseguendo, il vicepremier pentastellato torna a parlare del cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle e dichiara che il reddito di cittadinanza verrà introdotto il prima possibile e a qualsiasi costo: "Io voglio realizzare subito le tre misure principali del contratto di governo: superamento della legge Fornero, reddito di cittadinanza e flat tax. La riforma del reddito di cittadinanza si può avviare assieme alla distribuzione del reddito di cittadinanza. Voglio una forma di reddito più ampia possibile, non procedo in modo timido".

Secondo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, per realizzare tutte le riforme di cui l'Italia necessiterebbe probabilmente sarà necessario sforare i parametri europei. Pur non annunciandolo apertamente, rispondendo a una domande del giornalista Luca De Carolis, Luigi Di Maio spiega: "Non lo escludo, tutto può essere. Ma non possiamo dirlo ora, stiamo lavorando alla legge di bilancio. Se per raggiungere i nostri obiettivi servirà, accederemo agli investimenti in deficit". Proseguendo, il vicepremier pentastellato evidenzia che lo sforamento dei parametri europei non andrebbe percepito come una sfida all'Ue, ma sarebbe più che altro una necessità: "Nessuna sfida. Vogliamo fare il bene dei cittadini. E la regola del 3 per cento l'ha definita sbagliata il so stesso inventore (un funzionario del governo francese ndr)".

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