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Lorenzo Toma, il 19enne morto in Salento, “è deceduto per cause naturali”

Il dramma consumatosi nel Salento la scorsa domenica non è stato causato né da alcol, né da droghe: le analisi tossicologiche escludono cause esterne.
A cura di Redazione
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Lorenzo Toma.
Lorenzo Toma.

Lorenzo Toma, il diciannovenne morto la mattina di domenica 9 agosto dopo aver accusato un malore a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, "è morto per cause naturali". A riferirlo è Cataldo Motta, Procuratore della Repubblica di Lecce. L'11 agosto è stata eseguita l'autopsia, che aveva rivelato che il giovane soffriva di una cardiomiopatia ipertrofica che in alcuni casi può causare una morte improvvisa. Né la vittima, né i familiari erano a conoscenza della patologia. Gli esami tossicologici sono stati eseguito per evidenziare possibili concause del decesso. Il risultato delle analisi è stato sintetizzato dallo stesso pm, che ha spiegato che "non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente, né a livello di urine, né di sangue, né nel contenuto gastrico".

Lorenzo era nel locale "Guendalina" di Santa Cesarea Terme quando si è sentito male. Vi era andata con quattro amici che all'ingresso del locale sono stati perquisiti da agenti in borghese. Anche i cani anti-droga non hanno mostrato segni di irrequietezza in prossimità della loro auto. Ciononostante il sospetto dell'overdose si è subito insinuato. Il giovane è con una sua amica quando si sente male dieci minuti dopo aver bevuto un sorso di una bevanda analcolica. Anche da qui si ipotizza la congestione o l'assunzione inconsapevole di droghe. Il ragazzo si sente male e – allertata l'ambulanza – viene accompagnato fuori dal locale.

Il decesso di Lorenzo è diventato subito tema di dibattito. Nei giorni in cui ancora teneva banco la chiusura del Cocoricò di Riccione dopo la morte di Lamberto Lucaccioni per l'assunzione di una pasticca di ecstasy, vedere un'associazione tra i due drammi è stato facile. L'ipotesi dell'overdose è diventata una realtà assodata ancora prima degli esami tossicologici, tanto che anche la politica ha sentito il dovere di esprimere il proprio parere. La mattina stessa del decesso il sindaco di Gallipoli aveva twittato: "se le famiglie esercitassero un po’ più di controllo sui figli non morirebbe un 18enne la settimana in disco. Se non sai educare non procreare". Il primo cittadino si è dimesso poche ore dopo.

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