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Salento, l’autopsia sul corpo di Lorenzo Toma rivela: “Era affetto da malattia cardiaca”

L’esame autoptico ha stabilito che il 18enne era affetto da cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa.
A cura di Davide Falcioni
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UPDATE – Lorenzo Toma, il ragazzo di 18 anni morto domenica mattina davanti alla discoteca Guendalina a Santa Cesarea Terme (Lecce), era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, che può causare anche una morte improvvisa. Lo ha riferito il medico legale al termine dell'autopsia eseguita all'ospedale Vito Fazzi di Lecce.

Cosa è stato a provocare la morte di Lorenzo Toma, il 18enne leccese morto domenica mattina nella discoteca Galantina di santa Cesarea, in Puglia, a seguito di un malore? In questi giorni non sono mancate le ipotesi: in molti hanno parlato della possibile assunzione di sostanze stupefacenti, ma per avere una risposta definitiva sarà necessario attendere l'esito dell'esame autoptico, che verrà effettuato solo oggi. Saranno dunque i medici legali a chiarire se il giovane abbia assunto, magari involontariamente, sostanze stupefacenti. Quel che è certo è che il 18enne soffriva di un problema cardiaco che non gli aveva impedito finora di condurre una vita normale.

Nel frattempo ieri nella caserma dei carabinieri di Poggiardo sono stati ascoltati gli amici di Lorenzo, gli stessi con i quali aveva trascorso la serata, Ludovica, Andrea e Gloria. I quattro erano andati al Guendalina domenica notte a bordo di una Mercedes: appena arrivati erano stati perquisiti da agenti di polizia in borghese, mentre dei cani antidroga hanno passato al setaccio l'automobile non riscontrando nulla di sospetto. I quattro amici, quindi, erano puliti, come in effetti era stato detto più volte: "Né spinelli né ecstasy, non ci droghiamo". E' possibile che il 18enne, magari involontariamente, abbia assunto sostanze stupefacenti?

In questo quadro, e con l'avvicinarsi del ferragosto, il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha inviato a tutti i prefetti una circolare in cui si invita a "predisporre misure preventive di vigilanza e sicurezza più opportune, soprattutto nelle ore serali e notturne, ai locali pubblici e di intrattenimento, nonché ai luoghi di ritrovo interessati da una numerosa affluenza di persone e di giovani". "Un conto è il ballo che diverte, altra cosa è lo sballo che uccide", scrive Alfano, chiedendo alle forze dell'ordine di far rispettare gli orari di chiusura e l'effettiva capienza dei locali.

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