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Lo spread apre in calo, M5S avanza l’ipotesi del complotto speculativo sull’Italia

Il Movimento 5 Stelle suppone che l’andamento dello spread sia frutto di una speculazione in atto sull’Italia: “Bruxelles ci contesta qualche zero virgola di percentuale di crescita. A metà maggio lo spread era 312 e non c’era il Governo. Io sono convinto che ci sia una speculazione in atto nel nostro paese”, ha affermato Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato.
A cura di Charlotte Matteini
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Dopo l'exploit di ieri, questa mattina lo spread tra Btp e Bund ha aperto in calo. Partendo da circa 320 punti base, il differenziale ha toccato quota 317 punti con un rendimento al 3,53%. Ieri lo spread ha chiuso a 326 punti dopo aver superato in giornata i 335 punti. Questa mattina, Piazza Affari ha aperto a +0,98%, 18.653 punti. Le borse europee appaiono tutte in rialzo, Francoforte ha avviato gli scambi con un guadagno dello 0,65% a 11.138 punti. Bene anche Parigi (+0,5% a 4.949 punti) e Londra (+0,11% a 6.955 punti).

La corsa dello spread preoccupa il ministro dell'Economia Giovanni Tria, mentre il Movimento 5 Stelle suppone che l'andamento del differenziale sia frutto di una speculazione in atto sull'Italia: "Bruxelles ci contesta qualche zero virgola di percentuale di crescita. Il problema del debito? È difficile intervenire sul debito se non c'è crescita. I mercati reagiscono non rispetto alla politica economica ma ad altre considerazioni. A metà maggio lo spread era 312 e non c'era il Governo. Io sono convinto che ci sia una speculazione in atto nel nostro paese", ha affermato Stefano Patuanelli, capogruppo M5s al Senato.

Nella giornata di domani, potrebbe formalmente aprirsi la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per debito eccessivo. La Commissione europea, infatti, pubblicherà domani un'altra opinione – molto probabilmente negativa – sull'aggiornamento del Documento programmatico di bilancio. Siccome la legge di bilancio modificata dall'esecutivo Conte non contiene in realtà i cambiamenti "sostanziali e considerevoli" richiesti dalla Ue, l'opinione della Commissione ribadirà quanto scritto lo scorso 23 ottobre, ovvero che la manovra contiene una deviazione dagli impegni "particolarmente grave", si basa su "ipotesi ottimistiche di crescita" e che mette a rischio "una riduzione adeguata del debito".

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