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Spread Btp-Bund alle stelle, sfonda quota 335 punti e poi frena. Tria: “Sono preoccupato”

Lo spread tra Btp e Bund torna a crescere e sfonda quota 330 punti, raggiungendo il livello più alto dal 19 ottobre scorso. Dopo aver aperto a 323 punti base, il differenziale ha toccato quota 335 punti e il rendimento del decennale è salito fino al 3,70%, abbassandosi leggermente nel corso della giornata. Il ministro dell’Economia Giovanni Tria si è detto preoccupato.
A cura di Charlotte Matteini
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Lo spread tra Btp e Bund torna a crescere e sfonda quota 330 punti, raggiungendo il livello più alto dal 19 ottobre scorso. Dopo aver aperto a 323 punti base, il differenziale ha toccato quota 335 punti e il rendimento del decennale è salito fino al 3,70% per poi abbassarsi durante la giornata e riscendere a 326 punti. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria si è detto preoccupato della situazione.

"Ovviamente sono preoccupato", ha commentato lapidario il titolare di via XX settembre rispondeno a una domanda posta dai cronisti presenti a Montecitorio. "Spread a 330? L'Europa deciderà quello che vorrà decidere, io penso che Conte e Tria stiano facendo un ottimo di lavoro di tentativo di mediazione, ma non deve esserci un muro di gomma", ha invece dichiarato il vicepremier Luigi Di Maio a margine dell'incontro con i vertici di CNA. "Devo fare i complimenti al ministro Tria, sta portando avanti questa legge di Bilancio con grande convinzione e sta combattendo come un leone", ha aggiunto.

"Nel penultimo Eurogruppo ci siamo concentrati sull'Italia perché la Commissione ha chiesto una manovra aggiornata. L'aggiornamento non migliora la situazione in termini di costi del finanziamento del debito, lo vediamo sui mercati oggi giorno, che significa che non ha dissolto le preoccupazioni sulla strategia di bilancio dell'Italia", ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno parlando al Parlamento Ue. Per Centeno l'Italia ha tutto il diritto di affrontare "il problema di una crescita lenta e questioni sociali complesse, ma questo va fatto senza mettere a repentaglio la traiettoria del consolidamento dei conti. Le regole comuni Ue sono nell'interesse collettivo e non vedo singoli Stati membri che abbiano adottato strategie che possano funzionare al di fuori di questo quadro, e questo non significa che non ci siano alternative, ma che queste devono adattarsi".

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