I responsabili dell'attentato al mercato di Natale di Berlino sono ancora in fuga: ieri è stato infatti rilasciato il richiedente asilo di 23 anni fermato dalla polizia. Tra le vittime della strage potrebbe esserci anche l'italiana Fabrizia Di Lorenzo.
- Strage di Berlino, il punto della situazione 21 Dicembre
- Tunisino ricercato è stato in carcere 4 anni in Italia 21 Dicembre
- Il ricercato è il 24enne tunisino Anis Amri, mandato di cattura internazionale 21 Dicembre
- La mamma di Fabrizia Di Lorenzo: "Sento che mi ha abbandonata" 21 Dicembre
- Tunisino, 24 anni: è lui il presunto attentatore 21 Dicembre
Strage di Berlino, il punto della situazione
Il richiedente asilo 23enne arrestato dalla polizia tedesca perché ritenuto responsabile della strage al mercato di Natale di Berlino è stato rilasciato: il giovane non ha preso parte all'attacco che ha provocato 12 vittime e 48 feriti, 18 dei quali versano in gravi condizioni, ma avrebbe comunque fornito alle autorità informazioni preziose. Nella serata di ieri, inoltre, è arrivata una svolta importante con la rivendicazione dell'attentato da parte dello Stato Islamico, che ha ammesso il suo coinvolgimento. Il responsabile dell'attacco è quindi ancora in fuga e la polizia sta proseguendo la caccia all'uomo in tutto il paese:. Nel mirino degli inquirenti ora c'è un giovane tunisino di 24 anni i cui documenti sarebbero stati trovati sotto il sedile del tir. Si tratta di Anis Amri per il quale è stato emanando un mandato di cattura internazionale da parte delle autorità tedesche che hanno promesso anche una ricompensa di 100mila euro a chi dia informazioni per catturarlo
In questo quadro si teme per la sorte di Fabrizia Di Lorenzo, una ragazza 31enne italiana, residente di Sulmona, che da alcuni anni viveva e lavorava a Berlino: il suo telefono cellulare è stato trovato nei pressi del luogo dell'attentato e i suoi familiari sono stati invitati a raggiungere la capitale tedesca già nella notte di lunedì: "Abbiamo capito che era finita stanotte all'una e mezza: siamo stati noi a chiamare la Farnesina, ma l'aiuto più grande ce lo hanno dato i carabinieri di Sulmona", ha detto il padre, Gaetano Di Lorenzo. "Ci siamo mossi coi nostri canali, ma da quanto mi dice mio figlio da Berlino, non dovrebbero esserci più dubbi. E' lì con mia moglie in attesa del Dna, aspettiamo conferme, ma non mi illudo". Anche il capo dello Stato Sergio Mattarella ha confermato l'ipotesi, sempre più probabile, che tra le vittime ci sia anche un'italiana: "Esprimo tristezza e angoscia per gli attentati di ieri, cordoglio per le vittime, solidarietaà ai Paesi colpiti e grande apprensione per la sorte di una nostra giovane connazionale dispersa a Berlino".
Tunisino ricercato è stato in carcere 4 anni in Italia
Il tunisino ricercato dalle autorità tedesche per la strage ai mercatini di Natale di Berlino sbarcò in Italia nel 2011 assieme ad altre migliaia di tunisini che in quei mesi lasciarono il paese in seguito allo scoppio della primavera araba ma dichiarò di essere minorenne e dunque fu trasferito in un centro di accoglienza per minori in Sicilia. Si trattenne nel nostro Paese per diversi anni dove fu anche arrestato e incarcerato per danneggiamento e altri reati comuni. Secondo quanto riferisce il padre alla radio tunisina Mosaique FM sarebbe stato condannato per aver appiccato un incendio negli edifici di una scuola ma più probabilmente ha partecipato ai danneggiamenti e all'incendio del centro di accoglienza dove si trovava.
In cella rimase per 4 anni e, dopo aver scontato la pena, ricevette un provvedimento di espulsione che, però, non andò a buon fine perché le autorità tunisine non effettuarono la procedura di riconoscimento nei tempi previsti dalla legge. Trascorsi i termini di legge, al tunisino fu notificato un provvedimento di allontanamento dall'Italia. Lo si apprende da fonti investigative secondo le quali l'uomo ha successivamente lasciato l'Italia per andare in Germania dove nel luglio scorso "era stato rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg" a seguito di un controllo. Anche lì doveva essere espulso ma come ha detto il ministro dell'Interno del Nordreno-Vestfalia Ralf Jaeger in una conferenza stampa, i documenti curiosamente sono arrivati solo oggi dalla Tunisia. Nel Paese africano, secondo fonti locali, il 24enne sarebbe ricercato per furto con l'aggravante della violenza.
Sul tunisino ricercato taglia da 100mila euro
Fornendo le generalità e le foto del ricercato, le autorità tedesche hanno annunciato di aver stabilito una ricompensa fino a 100mila euro per chiunque fornisca informazioni utili che portino all'arresto del tunisino ricercato per la strage dei mercatini di Natale di Berlino, il 24enne Anis Amri.
Il ricercato è il 24enne tunisino Anis Amri, mandato di cattura internazionale
L'uomo nel mirino degli inquirenti per l'attentato ai mercatini di Natale di Berlino è il 24enne tunisino Anis Amri. Lo hanno confermato le autorità tedesche emanando un avviso di cattura internazionale a tutte le polizie europee. La caccia all'uomo dunque continua ora non solo in Germania ma anche in Europa. Il sospetto terrorista, come comunicato nell'avviso di ricerca, è considerato "uomo pericoloso" e sicuramente armato e l'invito ai cittadini è di fare attenzione. Si nasconderebbe dietro diverse false identità spacciandosi di volta in volta come egiziano, libanese o altre nazionalità. Nato nel dicembre del 1992, secondo accertamenti svolti dalle autorità di sicurezza italiane, era arrivato nel nostro Paese nel febbraio del 2011 dichiarando di essere minorenne. In Germania la polizia criminale del Nordreno-Vestfalia "aveva aperto un'indagine nei suoi confronti", ma poi "le investigazioni erano state condotte dalle autorità a Berlino", dove dal febbraio 2016 Anis risiedeva stabilmente.
La lunga attesa per Fabrizia. Lo zio: “È un momento difficile”
Fabrizia Di Lorenzo, 31enne italiana che si trovava a Berlino sul luogo dell'attentato, risulta ancora dispersa. Sulmona, il comune abruzzese dove vive la sua famiglia, attende notizie dalla capitale tedesca dove sono volati i genitori per il test sul dna. Lo zio di Fabrizia la descrive come una bravissima ragazza, “è un momento difficile per tutta la famiglia”.
Media: tunisino fermato a luglio e poi liberato. "Sospettato di preparare atto violento"
Anis A., il tunisino ricercato per l'attacco al mercatino di natale di Berlino, “era stato rinchiuso per due giorni nel carcere di Ravensburg” dopo che “il 30 luglio era stato fermato a Friedrichshafen per un controllo”. È quanto scrive lo Spiegel online sottolineando che due giorni dopo era stato però rilasciato.
Secondo quanto riferito da ministro dell'Interno del Land Ralf Jaeger, in una conferenza a Duesseldorf, il tunisino sospettato era stato indagato dalle autorità del Nordreno-vestfalia per il sospetto di preparare un grave reato contro lo Stato.
La mamma di Fabrizia Di Lorenzo: "Sento che mi ha abbandonata"
"E' un dolore troppo grande… sento che mi ha abbandonata… Era così contenta, felice di essere lì… è triste che una persona esca dal lavoro e non rientri più". Sono le parole pronunciate dalla mamma di Fabrizia Di Lorenzo – che risulta dispersa dopo l'attentato a Berlino – Giovanna, interrotte dal pianto, durante la comunicazione telefonica con il vescovo di Sulmona Angelo Spina.
Tunisino, 24 anni: è lui il presunto attentatore
L'emittente televisiva tedesca N24 ritiene che "sia possibile un'azione della polizia" in Nordreno-Vestfalia, nell' ovest della Germania, "per catturare la persona ricercata, il tunisino di 21 (o 24) anni Anis A.". Secondo quanto riportato da N24, "il giovane avrebbe vissuto in un centro accoglienza profughi di Kleve", cittadina di 50mila abitanti del Nordreno-Vestfalia al confine con l'Olanda e distante oltre 600 chilometri da Berlino. Nel frattempo sono stati dimessi dagli ospedali tre cittadini italiani che erano rimasti lievemente feriti.
A quanto pare Anis A. (Amir secondo alcune fonti), sarebbe arrivato in Germania dall'Italia nel 2012. Lo riporta il sito della Sueddeutsche Zeitung citando fonti delle autorità. Nel luglio 2015 Anis A. aveva poi raggiunto la Germania e dall'aprile 2016 risulta "tollerato", aggiunge il quotidiano. Descritto come un "piantagrane", in passato era stato denunciato per aggressione ma non aveva mai subito misure restrittive.
Esperto anti terrorismo: "Polizia sulle tracce di un 21enne tunisino"
Un giovane di origini tunisine di 24 anni viene ricercato dalla polizia "in relazione all'attentato" di Berlino: lo scrive su Twitter Holger Schmidt, l'esperto di terrorismo del primo canale pubblico Ard, citando fonti di polizia. Notizia ripresa poi anche dallo Spiegel e da Bild online, secondo i quali il giovane si chiamerebbe Anis A. "Sotto il sedile del guidatore" del Tir "gli inquirenti hanno trovato un documento di espulsione" emesso per "un un cittadino tunisino di nome Anis A., nato nel 1992 nella città di Tataouine". Il sospetto comunque "sarebbe noto anche con due altri nomi".
UN nuovo fermo di polizia, anch'esso sbagliato
"C'è stato un altro fermo" nell'inchiesta sull'attentato di Berlino ma "anche questo fermato non è risultato essere l'autore" dell'attacco con il Tir al mercatino di Natale della Breitscheidplatz. Lo rivela il sito dell'emittente pubblica per le regioni Berlino e Brandeburgo (Rbb) precisando solo che il fermo è avvenuto "nelle prime ore del mattino". Già ieri era stato rilasciato un profugo pachistano su cui non si erano concretizzati sospetti della prima ora.
La polizia cerca l'attentatore tra i feriti
La polizia sta cercando l'attentatore di Berlino fra i feriti in tutti gli ospedali della capitale tedesca. Lo riferisce il sito dell'emittente pubblica regionale "Rbb". Ieri sera è stato rilasciato il 23enne pakistanto che in un primo momento era stato accusato di aver preso parte all'attacco.
Bild: "L'autista del camion ha lottato per tentare di evitare la strage"
Secondo il quotidiano tedesco Bild Lukasz U., l'autista polacco alla guida del tir, avrebbe tentato in tutti i modi di opporsi agli individui che volevano sottrargli il camion per compiere la strage: l'uomo avrebbe lottato nella cabina ed è stato ucciso dagli attentatori proprio perché si rifiutava di collaborare. Secondo fonti investigative sul corpo dell'autista sono state trovate ferite da taglio. Altre testimonianze riferiscono che aveva anche il volto tumefatto, a dimostrazione di una violenza colluttazione. Secondo gli inquirenti è stato colpito ripetutamente con un coltello prima di essere ucciso con un colpo d'arma da fuoco alla testa.