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Liberato il cooperante Federico Motka: era stato rapito in Siria nel marzo 2013

Il giovane italo-svizzero era stato rapito nei pressi di damasco nel marzo del 2013: è stato liberato ieri e si trova già in Italia.
A cura di D. F.
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UPDATE: Il giovane Federico Motka, arrivato stamattina all'aeroporto di Ciampino dopo un sequestro lungo oltre un anno in Siria, ha raccontato ai giornali turchi di essere stato torturato e trasferito sei volte nel corso della detenzione. Inoltre ha reso noto che i suoi aguzzini erano membri dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante (Isil), di cui ha visto la bandiera.

E' stato liberato e si trova già in territorio italiano Federico Motka, il giovane cooperante itali-svizzero rapito in Siria. Il ragazzo è arrivato stamattina all'aeroporto di Ciampino dove è stato accolto dal ministro degli Esteri Federica Mogherini, che ha colto l'occasione per ringraziare "tutti coloro che hanno lavorato per la felice soluzione del caso e in particolare l'Unità di Crisi della Farnesina e i nostri servizi di sicurezza, e la famiglia per la fiducia dimostrata nelle istituzioni italiane". Federico Motka si trovava in Siria – paese ferito da una guerra civile – per conto dell'organizzazione no profit tedesca Welthungerhil. Era stato rapito ad Atmeh il 12 marzo del 2013 da un gruppo di uomini armati. Il sequestro era avvenuto non lontano da Damasco, in un'area controllata prevalentemente dai ribelli. Ad Atmeh Motka si trovava come coordinatore di interventi umanitari per conto dell’organizzazione non governativa. Il giovane non era alle prime armi, avendo in precedenza lavorato in Afghanistan: è stato liberato nella giornata di ieri nei pressi del confine turco. La Farnesina ha dichiarato che Motka è stato liberato "grazie a un complesso e delicato lavoro" dei servizi segreti dell'Unità di Crisi. Secondo i giornali turchi, prima di rientrare in patria il cooperante è stato visitato in Turchia.

Con la liberazione di Motka l'unico italiano ancora in mano ai rapitori in Siria è padre Paolo Dall'Oglio, il sacerdote gesuita sequestrato lo scorso 29 luglio. Nel resto del mondo, invece, i nostri connazionali sequestrati sono altri quattro: il cooperante siciliano Giovanni Lo Porto, sequestrato in Pakistan il 19 gennaio 2012 insieme a un collega tedesco; il tecnico Gianluca Salviato, 48 anni, rapito a marzo nella Cirenaica; infine i due sacerdoti veneti Giampaolo Marta e Gianantonio Allegri, sequestrati ad aprile in Camerun.

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