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Legge elettorale: primo sì dalla commissione Affari Costituzionali

A votare favorevolmente sono stati Pd, FI, Sc e Ncd. Assente Sel, contrari M5S e Lega. Intanto infuria la polemica sugli emendamenti e sulle preferenze.
A cura di Antonio Palma
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UPDATE: La Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato il testo base della legge elettorale Italicum. A votare favorevolmente sono stati Pd, FI, Sc e Ncd. Assente Sel, contrari M5S e Lega. La controversa legge, oggetto ancora di molte polemiche, passerà al vaglio degli emendamenti.

È ancora scontro in Parlamento sulla modifica della legge elettorale, il cosiddetto Italicum concordato tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi nell’incontro di sabato scorso. Il nodo principale da sciogliere sono ora le preferenze e le liste bloccate visto che, dopo il deposito della proposta in Commissione alla Camera, anche dal Governo sono arrivate molte contestazioni. Dopo l'intervento del presidente del Consiglio Enrico Letta, che ieri sera ha aperto alla possibilità di dare maggior potere di scelta ai cittadini, oggi si è schierato a favore delle preferenze anche il Vicepremier Angelino Alfano. Il Leader del Nuovo Centrodestra, infatti, oggi ha chiarito di non gradire le liste bloccate, affermando: "Quello che noi chiediamo, visto che stiamo modificando il tanto odiato Porcellum, è di modificare le cose che stanno più sulle scatole ai cittadini, il parlamento dei nominati e le liste bloccate". Berlusconi dal suo canto aveva già detto di no alle preferenze e lo stesso Renzi pur essendo a favore aveva imposto il veto in caso di opposizione di Forza Italia. Alfano però si è mostrato fiducioso sul prosieguo delle trattative tra i gruppi politici sottolineando: "Spero che sul no alle preferenze elettorali Berlusconi si ravveda. Renzi ha già detto di essere favorevole e non si comprende per quale ragione le preferenze ci siano nei comuni, nelle regionali e nelle europee mentre dovrebbero essere cancellate nelle elezioni politiche nazionali".

In realtà sono diversi gli esponenti dell'Esecutivo nettamente contrari al meccanismo delle preferenze, come il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini. "Vedo che le preferenze sono diventate improvvisamente popolarissime ma io, che ho iniziato a prenderle, e molte, a vent'anni, sento il dovere morale di dire che oggi sarebbe un errore enorme reintrodurle per i danni al sistema politico e alla sua trasparenza" ha dichiarato infatti Franceschini schierandosi a favore dell’Italicum. Per il Ministro, infatti, le preferenze "farebbero quasi certamente saltare l’intesa raggiunta", ma farebbero anche "aumentare a dismisura i costi delle campagne elettorali dei singoli candidati, con tutti i rischi connessi, e non sempre porterebbero in Parlamento i migliori". "Io da capogruppo ho conosciuto deputati indispensabili per competenze e lavoro che non riuscirebbero mai a essere eletti" ha sottolineato Franceschini. Intanto per trovare un'intesa sulle modifiche al testo, e senza intaccare l'impianto di fondo della riforma, oggi nella sede di Forza Italia a Roma, si sono incontrati il forzista Denis Verdini e Maria Elena Boschi del Pd, che sono i due delegati a seguire il percorso della legge elettorale.

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