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Legge di stabilità: spunta un tesoretto da 14 miliardi

Come rivela Repubblica, un emendamento alla legge di stabilità prevede il trasferimento della Cassa conguaglio per il settore elettrico direttamente al sistema di Tesoreria unica del Ministero dell’Economia.
A cura di Antonio Palma
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Presto il Ministero del Tesoro potrebbe contare su un nuovo gruzzolo per mettere a posto le disastrate casse dello Stato. Secondo quanto rivela il quotidiano La Repubblica, infatti, un emendamento alla legge di stabilità, ora in discussione nella Commissione Bilancio della Camera, dispone che le risorse della Cassa conguaglio per il settore elettrico (Ccse), alimentata con i soldi delle bollette pagate dai cittadini italiani, confluiscano quasi tutti nel sistema di Tesoreria unica e gestito dal Ministero dell'Economia. Un cambiamento non di poco conto visto che nelle case della Ccse ci sarebbero almeno 5 miliardi di euro, più altri 9 miliardi del Gse (Gestore dei servizi energetici), su cui la Cassa conguaglio esercita il controllo.

Il risparmio per lo Stato

I circa 14 miliardi oggi sono destinati a finanziare tutto il settore elettrico come ad esempio il fotovoltaico o le piccole società elettriche delle isole minori come Lampedusa, e in generale a compensare le imprese del settore quando gli incassi non coprono i costi. Quei soldi, che arrivano a flusso continuo ogni mese con le bollette, inoltre servono anche per scontare le bollette per i redditi bassi o per chi ha in casa macchinari indispensabili per la salute. Questi servizi non sarebbero negati con il passaggio ma dovrebbero essere richiesti e autorizzati di volta in volta dal Tesoro che oggi invece ha solo il compito di vigilanza sulla Cassa. Un cambiamento che non piace alle società energetiche ma che fa comodo allo Stato perché può contabilizzare i soldi della cassa ed emettere meno titoli di stato e dunque può risparmiare sugli interessi che si pagano su Bot e Btp.

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