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La marcia delle vedove bianche va in scena a Bologna

Sono le donne di tutti quegli uomini che, in questi mesi, si sono tolti la vita a causa delle difficoltà economiche. Hanno organizzato una marcia a Bologna, nelle strade nessun segno politico ma solo drappi bianchi.
A cura di Susanna Picone
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Sono le donne di tutti quegli uomini che, in questi mesi, si sono tolte la vita a causa delle difficoltà economiche. Hanno organizzato una marcia a Bologna, nelle strade nessun segno politico ma solo drappi bianchi.

È andato in scena oggi, a Bologna, un raduno organizzato da due donne, vittime della tragica situazione che sta vivendo il nostro Paese. Sono Elisabetta Bianchi, figlia di un imprenditore, e Tiziana Marrone, moglie di Giuseppe Campaniello, il 58enne di Ozzano Emilia che lo scorso 28 marzo ha deciso di mettere fine ai suoi debiti dandosi fuoco davanti all’Agenzia delle Entrate di Bologna. Un luogo che è diventato tragicamente simbolo di una situazione non più sostenibile e che proprio ieri ha “ospitato”, a Romano di Lombardia, l’ennesimo gesto frutto della disperazione e della crisi economica. Un gesto, quello di Luigi Martinelli che si è rinchiuso nell’edificio armato e con ostaggi, dal quale le donne di Bologna sentono immediatamente di dissociarsi perché “queste cose non si fanno”. Per Tiziana Marrone è, infatti, “comprensibile lo stato d’animo delle persone ma non è possibile condividere tali gesti”.

“ Non sono pazzi, depressi o esaltati. Sono persone disperate. ”
Tiziana Marrone
Una manifestazione apolitica, solo con bandiere bianche – La marcia delle vedove bianche, come è stato ben presto battezzato il raduno di oggi, è stata organizzata perché queste donne hanno sentito il bisogno di fare qualcosa dato che “nessuno fa nulla” e i loro mariti “non si sono sentiti sostenuti”. Circa un centinaio di persone, donne, disoccupati ed esodati, si sono radunati davanti all’ospedale Maggiore di Bologna, per dare sostegno alle “vedove della recessione”. Il corteo si è concluso proprio dinanzi alla sede dell’Agenzia delle Entrate dove la moglie dell’artigiano suicida ha deposto un mazzo di fiori nel punto in cui il marito si è dato fuoco. In quel momento la disperazione della vedova è stata ancora più tangibile: Tiziana Marrone ha rivolto lo sguardo verso il palazzo della Commissione tributaria senza vedere nessuno. “Non c’è nessuno di loro alla finestra, si vergognano, che figura che ci fanno”, poi il ringraziamento doveroso ai presenti e a tutti coloro che l’hanno sostenuta e chiamata. Durante la marcia nessuna bandiera politica, solo drappi bianchi ad accompagnare le vedove della crisi perché si tratta di un momento di dolore che non va strumentalizzato e chi utilizza questo raduno per sottolineare altri problemi viene allontanato.

“È necessario mettersi una mano sulla coscienza” – Le donne in scena a Bologna hanno raccontato di aver avuto l’opportunità di dare spazio alla manifestazione perché in tanti si sono interessati alla loro iniziativa. La solidarietà è arrivata da diverse persone, per esempio dal presidente del Palermo Zamparini, che le organizzatrici della marcia ringraziano sentitamente. Tra le idee delle vedove e delle loro sostenitrici c’è quella di scrivere un libro i cui proventi saranno devoluti alle famiglie delle vittime e poi quella di chiedere alle istituzioni delle città in cui si sono verificati i drammi della crisi di ricordarli con una targa “in memoria delle vittime del fisco”. Poi un appello al Governo “perché è necessario cambiare leggi, mettersi una mano sulla coscienza”. Dovrebbe farlo anche Equitalia, secondo Elisabetta Bianchi, “perché non si può usare una divisa creando sudditanza”.

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