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La Lega Nord non chiede più i danni a Belsito per lo scandalo fondi

Decisione a sorpresa del Carroccio nei procedimenti penali con al centro il presunto scandalo sui fondi del Carroccio in corso nei Tribunali di Milano e Genova.
A cura di Biagio Chiariello
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La Lega Nord non chiede più i danni dall’ex tesoriere Francesco Belsito, il protagonista principale dello scandalo sui rimborsi elettorali del Carroccio. Il partito infatti ha ritirato la costituzione in parte civile. Ad annunciarlo è stato l'avvocato della Lega Nord Domenico Aiello, che riferisce le parole del nuovo segretario Matteo Salvini, che parla di una scelta motivata da “tutta una serie di ragioni”, di natura “ancorché politica”. Decisione sulla quale si è detto sorpreso Roberto Maroni: “Ho letto questa cosa, voglio sentire Salvini su questo punto». Così il presidente della Regione Lombardia, a margine di un incontro a palazzo Lombardia, commenta il fatto che la Lega Nord ha ritirato la costituzione di parte civile contro l’ex tesoriere Francesco Belsito. Nel procedimento in corso a Genova, Belsito risponde di appropriazione indebita e tentata truffa per più di 40 milioni: in particolare, si sarebbe appropriato di 7 milioni e mezzo di proprietà dalla casse leghista per poi trasferirli in Tanzania e a Cipro. Inoltre avrebbe raggirato lo Stato, truccando i bilanci del partito per ottenere rimborsi elettorali indebiti per un totale di 40.086.733 euro: 22.473.213 euro per l’esercizio annuale 2008 e 17.613.520 euro per il 2009. A Milano Belsito invece deve rispondere di un'altra appropriazione indebita per quasi 2 milioni e mezzo di euro. Nei due procedimenti sono imputati anche l'ex segretario federale Umberto Bossi, i suoi figli Renzo e Riccardo, tre revisori e due imprenditori (Stefano Bonet e Paolo Scala). La Lega Nord si era costituita parte civile unicamente contro Belsito e i due imprenditori, ma non contro la famiglia Bossi.

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