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La Corte di Strasburgo dice no alla candidatura di Berlusconi alle Europee

La Corte di Strasburgo ha rigettato una nuova richiesta di sospensione delle pene accessorie per Berlusconi presentata da alcuni parlamentari di Forza Italia.
A cura di Antonio Palma
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La Corte europea di Strasburgo per la seconda volta ha detto no alla possibilità di candidatura di Silvio Berlusconi alla elezioni europee 2014. I giudici dell'Alta Corte europea, dopo il primo no all'ex Premier, questa volta hanno respinto una richiesta analoga presentata dall’avvocato Ana Palacio in nome di alcuni parlamentari di Forza Italia e di cittadini italiani. L'istanza del legale puntava ad una sospensione immediata delle pene accessorie per Silvio Berlusconi tra cui proprio l'interdizione dai pubblici uffici per permettere al leader di Fi di candidarsi alle prossime elezioni europee. Il ricorso è stato respinto dai giudici europei perché considerato fuori dal campo di applicazione della cosiddetta regola 39, cioè del principio secondo il quale la Corte di Strasburgo può imporre ad uno stato membro l'eliminazione di sanzioni che violino alcuni diritti sanciti dalla Convenzione europea dei diritti umani.

La richiesta respinta – La Corte europea infatti ha stabilito che quella norma è riservata solo a casi in cui è a rischio la vita o l'incolumità fisica del ricorrente. Come precisa la Corte europea dei diritti umani, la nuova richiesta di sospensiva per Berlusconi è stata esaminata da un giudice, come era stato sollecitato dai ricorrenti dopo che la prima istanza era stata bocciata da un cancelliere della stessa Corte. Anche i giudici però sono arrivati alla stessa conclusione.

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