711 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

La Chiesa si divide: pecca più Silvio o Nichi?

Nuove e fortissime dichiarazioni arrivano dal Vescovo emerito di Grosseto Giacomo Babini che si scaglia ancora una volta contro l’omosessualità difendendo invece Berlusconi per il suo operato politico e per le sue abitudini sessuali.
A cura di Susanna Picone
711 CONDIVISIONI
Le caricature di Berlusconi e di Vendola

È più nel peccato un uomo, immagine di un Paese, con particolari e non del tutto ortodosse abitudini sessuali o un altro, anch’egli personaggio pubblico, semplicemente e dichiaratamente gay?

Se da un lato il Presidente della Cei Angelo Bagnasco si scaglia contro il decoro delle istituzioni pur non nominando mai apertamente alcun politico italiano, tocca oggi alla Chiesa riaprire la questione nella figura, non poteva essere diversamente, del vescovo emerito di Grosseto Giacomo Babini. Monsignor Babini ha preso la palla al balzo commentando le dichiarazioni del Papa che dalla Germania ha richiamato la politica al rispetto delle regole etiche. E proprio a proposito delle regole etiche Babini ha aperto un discorso sulle abitudini sessuali dei politici italiani azzardando addirittura un confronto su quale fosse il peccato peggiore agli occhi della Chiesa. Le sue dichiarazioni, rilasciate ai microfoni del cattolicissimo sito Pontifex.Roma, hanno fatto riflettere sicuramente anche chi è solito seguire i precetti e le indicazioni della Chiesa.

Babini ha esordito ricalcando uno schema non nuovo in questi ultimi tempi: ha provato a giocare anche lui la carta del premier perseguitato dai media e accusato dalla magistratura per qualsiasi gesto.

“Io credo che oggi sia in atto una vera caccia al Berlusconi se penso che buona parte dei giornali è dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni. Penso che sarebbe utile lasciare governare e  aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il Governo che alla fedele aderenza alla realtà”.

Detto questo, alla domanda specifica del giornalista che chiede a lui, uomo di Chiesa e di profonda fede, un commento sulle stranote abitudini sessuali del premier, decide di rispondere in questi termini:

“Certo, non mi sembra un modello, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i Baccanali. Non è pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non è il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui”.

“ L'omosessualità è peggio che andare a donne. ”
Giacomo Babini
Una nuova arringa difensiva a favore del premier che, evidentemente per mostrarsi agli occhi della gente ancora più forte e veritiera, pone un secondo termine di paragone. Chi se non il gay per eccellenza della politica italiana Nichi Vendola? Se, come il claim di Pontifex.Roma ci ricorda, “La verità è nella Tradizione” allora è chiaro che il “reato” di omosessualità è mille volte più grave del sesso sfrenato (purché sia etero?) o addirittura della pratica di accompagnarsi con delle prostitute. Babini non è nuovo agli insulti contro i gay più volte definiti “malati” e questa volta si è detto stanco della retorica inutile di Vendola (ricalcando una infelice dichiarazione di Gasparri) che talvolta ha criticato la condotta di Berlusconi. “Credo, da cattolico, che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso. Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche, Vendola pecca molto di più di Berlusconi”.

Pontifex intanto, in un tentativo di rispondere alle critiche ricevute dopo le pesanti esternazioni del Vescovo, ha nuovamente confrontato i “due peccati” difendendo il Monsignore e le cose “ovvie” dette e richiamandosi alla Scrittura per avvalorare ancor più la tesi:

“Il Vescovo ha detto una cosa ovvia, ossia che gli atti omosessuali sono un peccato gravissimo, uno dei quattro che gridano vendetta davanti a Dio. Certamente anche il sesso sfrenato etero o accompagnarsi a prostitute merita censura, tuttavia siamo nel campo di peccati che non insultano la natura. Ecco dunque, che Babini teologicamente ha ragione. Nello stesso Vangelo della scorsa domenica stava scritto: “prostitute e pubblicani vi precederanno nel Regno dei Cieli” e non vengono citati i gay. La Scrittura sulla omosessualità trasformata in atti, è chiara, basti leggere San Paolo che censura, nella lettera ai Romani, questa debolezza ritenendola, se manca un pentimento sincero, causa ostativa all’ingresso nel Paradiso”.

“ La questione morale riguarda tutti. ”
Angelo Bagnasco
Insomma è la Tradizione e la Legge della Chiesa a indicarci la retta via e noi non possiamo far altro che prenderne atto. Silvio può tranquillizzarsi, è a Nichi che spettano le pene dell’inferno.

Se questo è il punto di vista di Babini e di Pontifex non sono però dello stesso avviso altri esponenti del mondo ecclesiastico. Ci ha infatti pensato già in passato l’attuale Vescovo di Grosseto Franco Agostinelli a sminuire le parole del suo predecessore definito anche come una “persona anziana e con qualche problema di salute”. 

711 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views