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L’Uruguay di Mujica paese dell’anno per l’Economist: “Ha legalizzato la marijuana”

Il prestigioso quotidiano finanziario ha eletto l’Uruguay, guidato dal “presidente povero” José Mujica, Paese dell’Anno 2013. Il suo merito più grande? Aver legalizzato produzione, vendita e consumo di marijuana.
A cura di Davide Falcioni
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Finisce il 2013, è tempo di bilanci. Le riviste di tutto il mondo nominano il "personaggio dell'anno", ed inevitabilmente Papa Francesco è stato l'uomo di gran lunga più sorprendente, tanto da essere stato scelto sia dal Time che dalla rivista gay The Advocate. Ma il prestigioso quotidiano finanziario The Economist ha deciso di spingersi oltre e, per la prima volta nella sua storia, di eleggere il "paese dell'anno". Ci si attenderebbe una valutazione delle fredde performance economiche, ci si aspetterebbe un incrocio di dati come il prodotto interno lordo, o la disoccupazione, ma il quotidiano finanziario ha deciso di valutare prevalentemente altri aspetti, più legati al progresso in ambito di diritti civili che alle statistiche economiche.

Come scegliere il paese dell'anno? Lo spiega l'Economist: "I lettori potrebbero aspettarsi una valutazione delle prestazioni economiche. Se ci concentrassimo sulla crescita del pil dovremmo optare per il Sud Sudan, cresciuto del 30% nel 2013. Oppure potremmo scegliere l'Irlanda, che ha sopportato un incredibile bail-out di tagli con una esemplare forza d'animo. O magari l'Estonia, che detiene il più basso debito pubblico dell'Unione Europea. Ma crediamo che usare questo metodo sia sbagliato. Non tutti i trionfi sono stati realizzati da paesi in equilibrio con i pagamenti".

Alla luce di ciò, l'Economist ha deciso di premiare il paese che, grazie alle sue riforme, ha avuto un percorso innovativo dal quale potrebbero trarre benefici altre nazioni del mondo. Il vincitore, dunque, è l'Uruguay. I suoi meriti principali: aver fatto una legge a favore dei matrimoni gay, ma soprattutto aver legalizzato la produzione, vendita e consumo di marijuana. "Si tratta di un cambiamento importantissimo, che isola la criminalità organizzata e permette al paese di concentrarsi su reati più gravi del semplice spaccio. se altri paesi imitassero l'Uruguay, e ampliassero la norma ad altri stupefacenti, i danni causati dalla vendita illegale di droga nel mondo verrebbero drasticamente ridotti", spiega l'Economist. Il quotidiano liberale però arriva a lodare persino il comunista presidente del paese, Josè Mujica: "Con sincerità, dote insolita per i politici, ha fatto riferimento alla nuova legge come a un esperimento. Vive in una umile casetta, va a lavorare con una Volkswagen Beetle e vola in classe economica. Modesto ma coraggioso, l'Uruguay è il nostro paese dell'anno. ¡Felicitaciones!".

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