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L’Ilva chiede la cassa integrazione per 2000 lavoratori

La decisione, per i lavoratori dell’area a freddo dello stabilimento, a partire dal prossimo 19 novembre. L’intenzione dell’Ilva è stata appena comunicata ai sindacati.
A cura di Susanna Picone
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La decisione, per i lavoratori dell’area a freddo dello stabilimento, a partire dal prossimo 19 novembre. L’intenzione dell’Ilva è stata appena comunicata ai sindacati.

Cassa integrazione per duemila lavoratori dell’acciaieria di Taranto: è quanto chiede l’Ilva, che ha appena comunicato la sua intenzione ai sindacati Fim, Fiom e Uilm, nel corso di un incontro che si è tenuto nella città pugliese. L’azienda intende procedere, a partire dal prossimo 19 novembre, alla messa in cassa integrazione ordinaria di 2000 dipendenti dell’area a freddo dello stabilimento. Sui tempi e sulla modalità è attualmente in corso un confronto, secondo la richiesta dell'azienda la cassa integrazione dovrebbe durare 13 settimane. I reparti interessati sono il tubificio longitudinale 1-2 rivestimenti, l'area Iaf impianti a freddo, il treno lamiere, il treno nastri 1, le officine e l'area servizi. Da quanto si apprende, la richiesta dello stabilimento sarebbe da mettere in relazione alla crisi del mercato dell’acciaio. L’Ilva di Taranto è da mesi al centro dei provvedimenti della magistratura per i quali va spento l’altoforno 5. Nelle ultime settimane, per il risanamento dell'azienda, è anche arrivata l'approvazione dell’Aia, autorizzazione integrata ambientale.

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