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Jihadi John: un commando Sas e tre elicotteri a pile per eliminare il boia dell’Isis

I dettagli dell’operazione che ha portato all’uccisione del celebre boia dell’Isis sono stati rivelati dal “Mail on Sunday”, che ha avuto accesso a documenti delle Forze Speciali.
A cura di Susanna Picone
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Jihadi John, il celebre boia dell’Isis diventato negli ultimi mesi uno degli uomini più ricercati al mondo, è stato eliminato da un drone Usa in un raid in Siria. La notizia risale allo scorso novembre ma adesso sono stati resi noti i dettagli di quella pericolosa operazione che ha portato all’uccisione del terrorista. In particolare è il “Mail on Sunday”, che ha avuto accesso a documenti delle Forze Speciali, a raccontare come è stato ucciso Jihadi John. Tre piccoli elicotteri lunghi 90 centimetri e pesanti 400 grammi hanno individuato il nascondiglio del boia britannico e diretto sull’auto che lo trasportava il missile che lo ha ucciso. Il terrorista sarebbe ancora vivo se un commando di otto uomini dello Special Air Service – le forze speciali britanniche – non avesse rischiato la vita per nascondersi vicino Raqqa e dirigere da una buca scavata nella sabbia tutte le operazioni.

Dopo aver colpito Jihadi John i Sas sono tornati alla base – L’11 novembre due elicotteri americani hanno trasportato nel deserto siriano gli otto uomini del Sas e due veicoli adatti a muoversi velocemente nella sabbia. Il commando ha percorso circa 50 chilometri verso Raqqa e ha scavato una buca nella quale i soldati si sono nascosti per tutto il giorno seguente. Da lì il primo di tre nano-copters dotati di telecamere ad alta definizione è stato fatto decollare. Doveva trovare Jihadi John. Tre elicotteri in totale hanno monitorato la zona (i primi due sono stati fatti rientrare perché si erano scaricate le batterie): se Jihadi John non fosse uscito dall’edificio nelle due ore successive l’invio del terzo elicottero l’operazione sarebbe fallita. Alle 11.40 la svolta: la telecamera ha inquadrato un gruppo di persone che usciva da un edificio e ha individuato il boia. A quel punto è stato dato il via libera al drone americano Reaper Predator, armato con un missile, per colpire l'uomo grazie alle coordinate fornite dal mini-elicottero. Compiuta la missione, i Sas sono tornati alla base.

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