25 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Istruzione, l’Ocse boccia gli italiani: ultimi per capacità linguistiche

Un’indagine promossa dall’Ocse in 24 Paesi e realizzata dall’Isfol boccia l’istruzione italiana. Siamo ultimi per competenze alfabetiche e penultimi in matematica. E un adulto su due non ha un diploma.
A cura di Susanna Picone
25 CONDIVISIONI
Immagine

L’Italia esce a pezzi da una indagine promossa dall’Ocse in 24 Paesi e realizzata dall’Isfol. Siamo ultimi tra i Paesi Ocse per le competenze fondamentali per muoversi nel mondo del lavoro e nella vita sociale. In particolare gli italiani risultano ultimi per competenze alfabetiche (literacy) – dunque per capacità linguistiche ed espressive fondamentali per vivere e lavorare – e penultimi in matematica (numeracy). Peggio di noi, in matematica, solo gli spagnoli. Stando all’indagine del programma PIAAC, in una scala che va da zero a 500, nelle competenze alfabetiche il punteggio medio degli adulti italiani (di età compresa tra i 16 e i 65 anni) è pari a 250 contro una media Ocse di 273. Per quanto riguarda le competenze matematiche la media italiana è pari a 247 mentre quella Ocse sale a 269. Ci sono diversi livelli di competenze e il tre è quello considerato indispensabile per vivere e lavorare nel XXI secolo. E in Italia ben il 27.9% non supera il primo livello mentre solo il 29.8% si colloca dal terzo in poi. Tanti gli italiani, rispetto al resto d’Europa, che non hanno un diploma: nella fascia d’età tra i 25 e i 64 anni circa il 45% non possiede un diploma di secondaria superiore contro un dato europeo del 25%.

Disparità nord-sud e Neet – Esaminando i dati dell’indagine Ocse per aree geografiche, si nota, in Italia, la distanza tra il nord e il sud del Paese e anche che, confrontando i punteggi raggiunti per ciascun livello di istruzione, quelli conseguiti dalla popolazione italiana sono più bassi rispetto ai punteggi medi Ocse soprattutto nei livelli di istruzione più elevata. Preoccupano particolarmente i Neet, cioè quelle persone di età compresa tra i 16 e i 29 anni che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro. Le loro competenze sono molto limitate rispetto a quelle dei coetanei che studiano e lavorano. Ma dall’indagine viene fuori anche qualche dato positivo: in particolare emerge che, rispetto agli studi precedenti, la distanza dell’Italia dagli altri Paesi si è ridotta. I dati mostrano inoltre una significativa riduzione del divario tra maschi e femmine: le donne raggiungono infatti il punteggio degli uomini per quanto riguarda le competenze alfabetiche.

25 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views