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La Serie A rimanda il piano contro la pirateria: quando parte la piattaforma anti-pezzotto

Il nuovo strumento contro la fruizione illecita degli eventi sportivi in Italia è un primo passo per bloccare gli Ip illegali e combattere in modo efficace il fenomeno.
A cura di Elisabetta Rosso
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La partita Juventus-Napoli dell'8 dicembre doveva essere il banco di prova per la piattaforma anti-pezzotto della Serie A. L'attivazione è però slittata a fine gennaio, terminata la fase di test. L'obiettivo del sistema è bloccare gli indirizzi IP illegali entro 30 minuti dalla segnalazione. Non solo, permetterà anche alle autorità di risalire agli utenti che usano il servizio, ma la novità più importante è la possibilità di bloccare un indirizzo IP senza necessità di contraddittorio con il titolare.

La piattaforma, fornita dalla Lega Serie A, era già stata annunciata dall'amministratore delegato Luigi De Siervo: "L'infinita battaglia tra guardie e ladri è arrivata a uno snodo cruciale, perché finalmente si riuscirà a interrompere concretamente il flusso di segnali". Ha poi aggiunto: "È importante evidenziare che il blocco, da eseguirsi entro 30 minuti dalla segnalazione, sarà applicato a tutti i soggetti che forniscono accesso alla rete, dunque non solo a tutti gli Isp tradizionali." La piattaforma sarà gestita dall'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom).

Secondo un’indagine di Ipsos per conto di Fapav (Federazione per la tutela delle industrie dei contenuti audiovisivi e multimediali), nel 2022 sono stati individuati circa 345 milioni di illeciti, in aumento rispetto all'anno precedente, i settori più colpiti sono stati gli eventi sportivi che hanno registrato un +26%, i programmi televisivi +21%, e fiction e serie tv +15%. Rimangono in testa i film che toccano un +35%.

Come funziona il pezzotto

Il pezzotto è un Box Android in grado di connettersi alle Iptv, i canali illegali che trasmettono contenuti per gli abbonati offerti da diversi provider. Visto che si tratta di una modalità non legale non c’è un tariffario pubblico. Il prezzo di un decoder si aggira attorno ai 60 euro, l’abbonamento può arrivare a 12 euro al mese. È un costo irrisorio se paragonato alla somma di tutte le offerte per i canali a pagamento.

La legge contro la pirateria

Il nuovo regolamento vuole bloccare le piattaforme che illegalmente trasmettono eventi in diretta, partite, film o programmi. Per farlo darà ulteriori poteri all'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, che infatti potrà chiedere alle società di telecomunicazioni di oscurare in massimo 30 minuti i siti pirata che sono stati segnalati.

Chi trasmette illegalmente partite di calcio, incontri sportivi, film e serie TV dovrà pagare una multa, può arrivare fino a 15.000 euro, e rischia anche una condanna penale, da 6 mesi a 3 anni di carcere. Le sanzioni per i consumatori possono arrivare fino a 5.000 euro se l’utente guarda “quantità notevoli di opere o materiali protetti".

"La legge va a colpire le nuove forme di illecito, come le Iptv pirata ma anche attività illegali e dannose per il cinema italiano come il camcording (la registrazione di un film dall’interno di una sala cinematografica con uno smartphone e una telecamera ai fini della distribuzione illecita, ndr)", aveva commentato il presidente Fapav, Federico Bagnoli Rossi.

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