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Cos’è la turbina RAT attivata prima dello schianto dell’aereo in India: la spiegazione del pilota

Prima di schiantarsi contro un dormitorio per studenti, sul 787-8 Dreamliner di Air India si è attivata la turbina RAT. Cos’è questo dispositivo di emergenza e perché secondo un esperto può aiutare a far luce sulle cause dell’incidente, nel quale hanno perso la vita circa 300 persone.
A cura di Andrea Centini
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A sinistra il Capitano Steve Scheibner, a destra la RAT visibile come un puntino grigio. Credit: Screenshot YouTube
A sinistra il Capitano Steve Scheibner, a destra la RAT visibile come un puntino grigio. Credit: Screenshot YouTube

Un nuovo dettaglio emerso da un filmato più nitido dell'incidente del Boeing 787-8 Dreamliner di Air India, precipitato il 12 giugno subito dopo il decollo nei pressi dell'aeroporto internazionale Sardar Vallabhbhai Patel di Ahmedabad, potrebbe far luce sulle cause del disastro aereo. Nel video in questione, infatti, si vedrebbe e sentirebbe in azione la turbina ad aria o RAT (acronimo di Ram Air Turbine), un sistema di emergenza automatizzato che negli aerei moderni si avvia fondamentalmente solo quando il velivolo perde le fonti di energia primaria e ausiliaria. Come suggerisce il nome, si tratta di una turbina eolica che sfrutta pale o eliche per generare energia dal flusso di aria in entrata; di fatto, serve per “mantenere in vita” i sistemi critici come comandi di volo e altra strumentazione, al fine di permettere un potenziale atterraggio di emergenza.

Le indagini sulle effettive cause dell'incidente, che ha coinvolto il volo AI171 della compagnia indiana, stanno proseguendo alacremente dopo il recupero di una delle due scatole nere; ora, come evidenziato dalla Reuters, sono concentrate su tre punti chiave: spinta dei motori, posizione dei flap e carrelli abbassati. Per quanto concerne i flap o ipersostentatori, strutture alari mobili fondamentali per il decollo e l'atterraggio, i video sembrano suggerire che non fossero nella posizione corretta. I carrelli, inoltre, risultano sempre abbassati per tutti e 28 i secondi, dal decollo allo schianto, invece di essere retratti subito (alcuni sostengono che una volta rilevata la gravissima situazione a bordo, i piloti potrebbero essersi concentrati su altri dettagli critici).

Flap esteso. Credit: Wikipedia
Flap esteso. Credit: Wikipedia

Guasto ai due motori la possibile causa

La spinta dei motori resta il nodo cruciale; il grande aereo, di circa 11 anni, dalle immagini sembra infatti non avere una potenza adeguata a prendere quota. Lo si vede salire per pochi secondi, stabilizzarsi e poi iniziare inesorabilmente a scendere verso il suolo; l'impatto catastrofico contro un dormitorio per studenti di medicina – il BJ Medical College – provocherà la morte di 241 delle 242 persone a bordo e di diverse altre decine all'interno nell'edificio. Una tragedia che ha scosso il mondo intero. La pubblicazione di un nuovo filmato, più nitido, potrebbe tuttavia aiutare a fare finalmente chiarezza, puntando i riflettori su un problema ritenuto altamente improbabile nelle fasi iniziali: un guasto a entrambi i motori. I Boeing 787 sono aerei sicuri e moderni che fino al 12 giugno non erano mai stati coinvolti in incidenti mortali. È molto raro che entrambi i motori di un moderno velivolo possano andare in avaria, ma è probabile che ciò possa essere successo, vista l'attivazione della RAT.

Nel nuovo video si vede infatti la piccola struttura alla destra della “pancia” del velivolo, che spunta come un piccolo punto grigio. “Al centro del cerchio, si vede una specie di sporgenza sul ventre dell'aereo. Appena sotto si vede un piccolo punto grigio e quel piccolo punto grigio è la RAT”, ha dichiarato in un video su YouTube il Capitano Steve Scheibner, ex pilota della U.S. Navy – la Marina militare statunitense – con più di 20.000 ore di volo di esperienza. “Questa è la conferma visiva dell'attivazione del RAT”, spiega l'esperto. Come indicato, questo sistema in genere si attiva automaticamente proprio quando si verifica un guasto a entrambi i motori, con contestuale perdita di energia da tutte le fonti disponibili.

A suffragio del dato visivo vi sono anche le dichiarazioni dell'unico sopravvissuto a bordo – il 40enne Ramesh Viswashkumar, che era seduto sul sedile 11A – e l'audio del video. L'uomo ha affermato che prima dell'impatto ha sentito un forte rumore, mentre nel filmato si sente uno strano suono. Scheibner ha affermato che questo stridio acuto è simile a quello prodotto da un'elica, “come quello di un piccolo Cessna che passa”. Sarebbe proprio l'attivazione della RAT, chiaramente non sufficiente per permettere di aumentare la portanza e dunque il volo, ma solo per fornire energia a quei sistemi essenziali e dare una chance ai piloti di governare il mezzo fino a un atterraggio di emergenza. Non c'è da stupirsi che le RAT siano comunissime sugli aerei militari.

A confermare il tutto ci sarebbe anche il mayday lanciato dai piloti prima dell'impatto, durante il quale avrebbero segnalato proprio la perdita di potenza, anche se non ci sono ancora dichiarazioni ufficiali in merito. Ma l'attivazione della RAT è un evento molto significativo. “Questo pone la teoria del guasto a due motori al primo posto”, ha chiosato Scheibner, sottolineando tuttavia che ciò non spiega come mai i due motori di un 787 abbiano smesso di funzionare contemporaneamente dopo il decollo. Un mistero che potrebbe essere risolto con l'analisi approfondita della scatola nera.

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